Al via i dazi americani
Da agosto in vigore i dazi imposti da Trump, tra timori e proteste.
Il primo agosto sono entrati in vigore i dazi imposti da Trump nei confronti dell’Europa, ma non solo. Oltre novanta i Paesi interessati.
Le barriere doganali imposte dall’America, che colpiscono molti settori (ma non tutti), sono particolarmente gravose per Canada – con dazi al 35% rispetto al 25% inizialmente previsto – e Svizzera, con dazi al 39% (rispetto all’iniziale 31%).
Ancora più penalizzato il Brasile, con dazi al 50%. A San Paolo e Brasilia ci sono state manifestazioni contro le decisioni di Trump.
Con Regno Unito, Unione Europea, Giappone e Corea i negoziati delle ultime settimane hanno consentito di limitare i dazi tra il 10 e il 15 per cento.
L’Unione Europea ha spuntato anche alcune esenzioni in settori chiave, mentre si temono le ricadute su altrettanti settori importanti, come quello del vino e liquori, le cui esportazioni oltreoceano assumono grande importanza per le aziende italiane e francesi soprattutto.
I mercati finanziari, però, avevano già scontato l’imposizione dei dazi, così le quotazioni delle imprese interessate hanno subito cali contenuti.

