BCE taglia i tassi aspettative sui mercati reali-finanziari

BCE taglia i tassi aspettative sui mercati reali-finanziari

La BCE taglia i tassi le ragioni che hanno condotto alla riduzione dei tassi, quali le conseguenza su produzione, consumi e mercati finanziari?

La Banca Centrale Europea ha ridotto di 25 punti base – dal 3,75% al 3,50% – il tasso di interesse sui depositi, ovverosia il tasso al quale vengono remunerati i depositi di liquidità delle varie banche presso la Banca Centrale stessa.

Si tratta del secondo ribasso in pochi mesi (il primo si era avuto a giugno) dopo 10 rialzi consecutivi; da quando a luglio 2022, all’indomani dell’avvio della guerra tra Russia e Ucraina, la BCE, nel tentativo di controllare il preoccupante aumento dell’inflazione, avviò un percorso di stretta monetaria mediante costanti aumenti dei tassi d’interesse.

Invero, non può sottacersi che nel 2022 l’Europa usciva da anni di tassi bassissimi.

L’Euribor quotava addirittura valori negativi, a beneficio di investimenti aziendali e consumi.

Dal 2022, però, tutto è cambiato, con una crescita dei tassi che, per quanto attesa, non si poteva immaginare avvenisse con la velocità con cui si è registrata, finendo per creare affanno per imprese e mutuatari.

Oggi l’inflazione è sotto controllo e ci sono quindi i presupposti per ridare impulso alla crescita economica, abbassando i tassi per favorire investimenti e consumi.

Emblematico è quanto ha recentemente dichiarato Preston Caldwell, capo economista statunitense di Morningstar: “Con la normalizzazione dell’inflazione, ci sono pochi motivi per mantenere i tassi a livelli altamente restrittivi, che rischiano di innescare una recessione”.

Ma se la riduzione dei tassi favorisce la crescita di consumi e investimenti, cosa succederà sui mercati finanziari?

Quando si riducono i tassi d’interesse i mercati azionari ne beneficiano (la quotazione delle azioni aumenta) perché costa di meno l’indebitamento aziendale; conseguentemente i profitti aumentano.

Nei mercati obbligazionari al calo dei tassi d’interesse fa seguito una riduzione dei rendimenti e quindi un aumento dei prezzi delle obbligazioni già esistenti. Difatti, i tassi più bassi rendono le obbligazioni già esistenti, soprattutto se emesse durante un periodo di tassi elevati, più interessanti grazie ai rendimenti più elevati.

I tassi sui conti di deposito e risparmio diminuiranno, a svantaggio dei risparmiatori, che, per l’appunto, preferiranno il consumo al risparmio poco fruttifero.

Tra fine 2024 e settembre 2025 sono attesi ulteriori tagli.

 

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