Scacco Matto alla Criminalità

Scacco Matto alla Criminalità

Le misure di prevenzione patrimoniale e la confisca dei beni

Il caso

Recentemente, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha eseguito un’importante operazione che ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di 12 milioni di euro appartenenti ad un commercialista, coinvolto in numerosi procedimenti penali per truffa, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Le indagini hanno rivelato che avrebbe utilizzato la sua attività professionale per creare un complesso sistema di frode, accumulando un ingente patrimonio illecito, attraverso l’uso di società di comodo e l’evasione fiscale.

L’obiettivo di questo articolo è quello di mettere in luce l’importanza delle misure di prevenzione patrimoniale e della confisca dei beni attraverso l’esame di un caso concreto, misure che, se applicate correttamente costituiscono uno strumento essenziale nella lotta contro la criminalità organizzata, non quello di dare risalto ad un caso giudiziario, ragion per cui, da garantisti convinti quali siamo, scegliamo di non nominare le persone e le autorità coinvolte.

Il “Codice delle Leggi Antimafia e delle Misure di Prevenzione”

Il sistema di prevenzione, disciplinato dal d.lgs. n. 159 del 2011, prevede misure di carattere personale e misure di carattere patrimoniale.

Le misure personali e patrimoniali possono essere richieste e applicate disgiuntamente.

La norma dispone che il procedimento in caso di morte del proposto, possa continuare nei confronti degli eredi o che, addirittura, inizi entro il termine di cinque anni dalla sua morte; riconosce inoltre la possibilità che le misure patrimoniali vengano richieste e applicate indipendentemente dalla pericolosità sociale del soggetto al momento della richiesta di prevenzione.

Gli strumenti in parola hanno potenzialità straordinarie, eliminando le risorse del crimine e sottraendo al tempo stesso alle associazioni criminose l’illecito arricchimento.

Tuttavia, la confisca di prevenzione, è uno strumento eccezionale che non può continuare ad essere utilizzato, per far fronte alle carenze del processo penale. Infatti per la necessità di prevenire i fenomeni criminali, si sacrificano le regole fondamentali del sistema penale, quali la necessaria attualità del pericolo, la tassativa individuazione dei soggetti pericolosi, la definizione di un procedimento applicativo adeguatamente normato.

In tal senso si auspica un intervento del legislatore che riporti coerenza tra gli strumenti in esame e i principi dell’ordinamento.

Il sistema di confisca dei beni

è dunque, uno strumento legale utilizzato per sottrarre ai criminali i proventi delle loro attività illecite. In generale, funziona in questo modo: le autorità, come la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), conducono indagini per raccogliere prove delle attività illecite e identificare i beni accumulati illegalmente. Durante le indagini, i beni sospettati di essere frutto di attività criminali possono essere sequestrati preventivamente per evitare che vengano nascosti o venduti. Il caso viene quindi portato davanti a un tribunale, dove le prove raccolte vengono esaminate. Se il tribunale ritiene che i beni siano stati ottenuti illegalmente, può emettere un’ordinanza di confisca. Una volta emessa l’ordinanza, i beni vengono ufficialmente confiscati dallo Stato. Questo può includere immobili, conti bancari, aziende, veicoli e altri beni di valore. I beni confiscati possono essere gestiti dallo Stato in vari modi. Possono essere venduti all’asta, utilizzati per scopi sociali o assegnati a enti pubblici o organizzazioni non profit. L’obiettivo finale della confisca è restituire alla comunità le risorse sottratte illegalmente, contribuendo a riparare i danni causati dalle attività criminali.

Il Sistema di Frode

Nel caso assurto alle cronache tra il 2023 ed il 2024, un commercialista, descritto come una mente economica raffinata, è accusato di aver utilizzato la sua attività professionale per creare un complesso sistema di frode. Attraverso l’uso di società di comodo, avrebbe captato finanziamenti pubblici destinati alle aree depresse, accumulando un ingente patrimonio illecito. Questo sistema gli avrebbe permesso di evadere sistematicamente il fisco e di riciclare denaro, incrementando ulteriormente il suo patrimonio personale.

Le Indagini

La scoperta delle attività illecite è stata il risultato di indagini approfondite condotte dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA).

Le autorità hanno ricevuto segnalazioni riguardanti possibili attività sospette. Queste segnalazioni hanno innescato le indagini preliminari. Gli investigatori hanno quindi esaminato i movimenti finanziari dell’indagato, scoprendo transazioni anomale e flussi di denaro che non corrispondevano alle sue dichiarazioni fiscali.

L’indagato avrebbe utilizzato società di comodo per ottenere finanziamenti pubblici destinati alle aree depresse. Questo schema sarebbe stato identificato attraverso l’analisi delle strutture societarie e delle operazioni finanziarie. Le indagini avrebbero quindi rivelato che aveva rapporti con altre persone coinvolte in attività illecite, inclusi esponenti della criminalità organizzata.

In particolare avrebbe utilizzato società intestate a terzi per operare nel settore dell’assistenza agli anziani, sarebbe coinvolto in attività illecite attraverso società di assistenza agli anziani e altre imprese nel settore edile e della consulenza fiscale ed infine viene ipotizzato un suo possibile coinvolgimento in pratiche di evasione fiscale attraverso le sue attività imprenditoriali.

Le operazioni illecite, come quelle attribuite all’indagato possono avere tra l’altro, gravi conseguenze sugli anziani, che sono una delle categorie più vulnerabili della società, perché possono portare a una riduzione della qualità dei servizi.

La Confisca

Le indagini condotte dalla DIA hanno rivelato la portata delle attività illecite oggetto di indagine. Un patrimonio enorme che è stato confiscato in virtù di un provvedimento adottato dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale competente, su richiesta della Procura.

L’operazione rappresenta un importante risultato nella lotta contro la criminalità economica e il riciclaggio di denaro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.