ELEZIONI EUROPEE…ma perché votare??
Come avviene spesso nei giorni precedenti elezioni uno dei temi più discussi è quello legato all’affluenza dei cittadini al seggio elettorale
Un’inchiesta condotta dal magazine portoghese Divergente, assieme al trentino Osservatorio sui Balcani e Caucaso-Transeuropa e al Sole 24 è andata a fondo nelle ragioni dell’astensione ed i dati che ne derivano sono molto interessanti.
È emerso, ad esempio, che l’astensionismo è maggiormente presente nelle fasce di popolazione a basso reddito, mentre meno incisiva è la correlazione con il livello di istruzione.
La motivazione principale è che l’Europa viene considerata lontana causa di ulteriore burocrazia e che, in ogni caso, recarsi a votare è totalmente inutile perché, poi, non si è ascoltati.
Vi è però da dire che, nonostante ci si aspetti, in ogni caso, un numero rilevante di non votanti, il lato positivo è che dall’indagine emerge la previsione di un afflusso alle urne del 60%, in crescita rispetto al 2019.
Ma perché votare?
Senza soffermarsi sull’importanza del voto in democrazia, ritengo che le elezioni europee di quest’anno siano particolarmente importanti a causa delle numerose tematiche che l’UE deve affrontare e che possono avere un rilevante impatto nella vita del singolo individuo.
In primo luogo, perché le diverse forze politiche in gioco hanno visioni molto differenti sul futuro dell’UE, che vanno dall’ulteriore integrazione all’idea di un’Unione più decentralizzata.
E’ evidente che la crescita di una visione rispetto all’altra modificherà i rapporti fra i diversi Stati europei
Il risultato delle elezioni, in altre parole, influenzerà il dibattito su temi come la sovranità nazionale, la solidarietà europea e la struttura istituzionale dell’UE.
Votare permette di esprimere, quindi, di contribuire a decidere in che direzione dovrà prendere l’Unione.
Vi sono, poi, questioni molto concrete che influenzeranno in modo diretto il cittadino quali il cambiamento climatico, la gestione dell’immigrazione, la ripresa economica post-pandemia, la sicurezza e le politiche digitali. Le decisioni prese a livello europeo hanno un impatto diretto sulle politiche nazionali e locali.
Va, inoltre, considerato che l’Unione Europea è uno dei principali attori sulla scena globale, ed influenza le politiche internazionali in settori come il commercio, l’ambiente e i diritti umani.
Votare vuol dire determinare come l’UE interagirà con il resto del mondo in un momento particolarmente complesso come è quello attuale.
Le partite in gioco, allora, sono diverse ed importanti ed anche se la percezione di molti, come si è detto, è che l’Europa sia qualcosa di terribilmente lontano ed inutile, in realtà non è così.
Il problema, forse, per molti elettori è la possibilità di essere correttamente informati sul panorama degli equilibri europei e delle dinamiche che ci sono e sulle diverse posizioni dei candidati italiani: i social spesso hanno notizie e dati “fuori controllo” e quindi non verificati e non attendibili, mentre i media tradizionali rimangono su livelli molto superficiali di approfondimento.
Credo, tuttavia, che con una ricerca un po’ approfondita e trasversale ci si possa fare un’idea.
Non votare, a mio avviso, è la opzione peggiore perché vuol dire tradire chi per il diritto al voto ha dato la sua vita e chi, nelle generazioni future subirà, di fatto, le conseguenze di eventuali non scelte.