Le Professioni sono uno Status Sociale ed Economico del Paese
Il faro indica ai naviganti un punto di riferimento che consente di navigare in sicurezza.
Le Professioni sono uno Status Sociale ed Economico del Paese, un punto di riferimento meritocratico, oggi costretto a muoversi in un mare in tempesta, sotto uragani costituiti da norme partorite da menti prive di cultura e di scrupoli.
Il Professionista segue un percorso di studi molto faticoso e ogni giorno lotta per mantenere una rotta piena di insidie, che supera con tanta forza di volontà e abnegazione. Il suo impegno consiste, nel supportare e tutelare, dietro compenso, chi non ha specifiche competenze per affrontare le difficoltà della vita e del lavoro ed ha bisogno di tutela!
Oggi le Professioni hanno perso ogni attrattiva, perché sono state snaturate da un decadimento culturale e sociale imposto dall’alto, mentre l’intelligenza artificiale, il progresso, l’automazione, la fiscalizzazione smodata hanno compromesso le capacità delle Professioni di continuare a brillare, perché scarsamente e mediocremente rappresentate.
Per rappresentare una Categoria ci vogliono i migliori, cosí come per rappresentare il Paese.
In Italia invece funziona tutto al contrario: il Governo lo rappresentano modeste menti di mentitori seriali e le categorie Professionali, sono rappresentate da modesti professionisti e affaristi… proni ai potenti, in cambio di vantaggi personali e professionali, nomine ed incarichi.
Questo ha portato il Paese in una crisi irreversibile e le professioni, già pietra miliare della qualità del Paese, a perire lentamente.
Chiedersi il perché è d’obbligo, trovare la soluzione é molto più complesso.
Il perché viene da un mercato spinto verso la mediocrità, l’ignoranza, il disinteresse ed il proliferare della schiavitù mediatica, attraverso loschi interessi creati per isolare il singolo professionista ed a favore di altre realtà piramidali che non hanno nulla a che fare con la professione, ma sono espressione solo di succubanza alla logica del guadagno.
L’avvento della tecnologia, ha ridotto lo spazio operativo delle professioni, incanalandola verso un percorso metodico mirato all’ annientamento dello studio e della continua ricerca delle specifiche competenze del professionista, che hanno depotenziato crescita professionale e operatività sociale.
Come uscirne fuori?
Solo creando una sinergia tra Professionisti per tutelarsi, usando la tecnologia per costruire barricate contro chi ne vuole la cancellazione. Finire di regalare deleghe a persone incompetenti a rappresentarle. Finire di lagnarsi e lottare per una meta comune e condivisa. Unirsi dal basso e lottare prima di spegnersi come un lumino.
Boicottare tutto ciò che viene imposto con circolari e strumenti non legislativi e di poca valenza professionale, che distruggono il libero pensiero ed arbitrio, fulcro della Professione.
Fare finalmente squadra e costruire una lobby agguerrita per una Guerra di lunga durata.
Solo così le professioni torneranno ad essere un Faro, per navigare verso un obiettivo e fare crescere questo Paese ormai in balia di ogni vento, cosí da raggiungere tutti un Porto sicuro dove ogni Professionista potrà splendere di luce propria.
Vanno subito abbandonate le logiche dell’orticello, perché se guardi oltre, di fatto, ti stanno espropriando, sotto il naso, l’orto e i suoi frutti… Ma tu ancora non te ne sei accorto!
Ottimo articolo! Se i Professionisti prendessero atto di quanto sta accadendo sotto il loro naso, reagirebbero. Purtroppo la maggior parte di noi preferisce chiudere gli occhi per non vedere, pensa solo a lavorare a testa bassa, per difendere il proprio orticello e anche se ormai i frutti che restano sono sempre meno, se li lasciano portar via… Sperando che chi ci sta sotterrando cambi idea. Mah…