PERCORSO AD OSTACOLI TRA CREDITO DI IMPOSTA E MISURE AGEVOLATIVE – Aiuti di Stato o maggiore burocratizzazione

Al fine di fronteggiare l’emergenza derivante da pandemia da coronavirus, sono state introdotte numererose misure emergenziali finalizzate al sostenimento del sistema economico a favore di famiglie, lavoratori e imprese. Senza volerle elencare tutte si ricorda da marzo 2020 il decreto “cura italia”, il decreto “rilancio” , i vari  “ristori”, bis”, ter e quater , per poi continuare ad oggi e non concludersi, con molta probabilità, con il decreto “sostegni” del 2021 ed a breve il sostegni bis. Tante misure come tanti i disagi provocati da questo evento che ha travolto le nostre vite, ma ad oggi, con un occhio rivolto indieto e uno in avanti, addentrandoci nella fitta rete dei vari interventi agevolativi, bonus di ogni genere e crediti d’imposta vari, possiamo realmente affermare la piena utilità e il fattivo e reale sostenimento delle categorie destinatarie?

Quello che dovremmo chiederci è se questi sostegni e ristori hanno favorito davvero chi ha subito danni ingenti dalla pandemia.

Volendo rimanere esclusivamente sul lato tecnico ritengo poter affermare si siano ancor più accentuate le difficoltà a carico del sistema italia, nonostante tutte i buoni propositi alimentando soprattutto le aspettative dei piu’ che poi si sono state profondamente disattese.

La mia analisi punta il dito richiamando dapprima l’ancora attuale bonus sostegni e il precedente bonus rilancio con tutte le sue “varianti”,  ove atteso un calo del fatturato rispetto all’anno precedente, scalettando le percentuali agevolative, spettava un ristoro con un minimo di importo.

Giusto e corretto aiutare chi ha subito una perdita, giusto fornire un ristoro o un sostegno. Ma quanto è stato realmente efficace questa serie di sostegni, molti diversi per tipologia, per percentuali, minimali e massimali da applicare, forfettizzazione degli importi, terminologie ed esempi lacunosi e poco esaustivi e totalmente privi di ogni fondamento tecnico; e’ l’esempio di un titolare di partita iva, altresi titolare di rapporto di lavoro dipendente che ha diritto alla percezione del contributo; il caso dei  soggetti che in piena pandemia, hanno avviato un’attività, ebbene,  anche essi fruitori del bonus a prescindere dal calo di fatturato. Paradossale che chi abbia dovuto chiudere l’attività, o non abbia avuto un calo del 30% almeno, non spetti nulla. Paradossale che chi stenta in questo periodo possa non avere diritto ad alcun ristoro per quei paletti diabolici.

E’ attuale la rimodulazione dell’irap quale sconto concesso sul saldo 2019 e 1 acconto 2020, in base all’effettivo importo da versare a saldo del 2020, con la rimodulazione del beneficio ricevuto sulla scorta del saldo 2020.

Paradossale, compilare quadri inutili nei dichiarativi  per informare alla stessa erogatrice dei ristori che abbiamo avuto quei ristori.

Ma….. con tutto la potenza di fuoco ed i mezzi dell’ade, non sarebbe stato opportuno razionalizzare il tutto?

Non sarebbe stato giusto dare qualcosa a tutti in modo uniforme ed equo?

Non si vive di promesse e di proclami.

Il sistema oggi risulta maggiormemnte bloccato, complesso e  l’emanazione di  tutte queste norme mai esplicitate in modo uniforme ed univoco hanno creato maggiore confusione e burocratizzazione di tutto il panorama fiscale, aggiungendosi alle circa 800 norme già esistenti.

Non volendo disquisire sui superbonus edilizi nati e cresciuti nell’era pandemica.

Perché tutto questo? E perché non avvalersi dell’opera delle categorie economiche e tecnico professionali, che avrebbero potuto o potrebbero per il futuro dare un apporto realmente utile e competente per il sistema paese.

Non è giunta l’ora di semplificare (REALMENTE)??

Si potrebbero abolire adempimenti inutili quali

  • il modello 770, con indicazione sulla certificazione unica dei versamenti effettuati con f24?;

  • riunificazione del modello iva con redditi ed irap, riunificando le varie scadenze;

  • abolizione degli intra sulle cessioni in presenza di ft elettroniche emesse;

  • introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica per tutti i possessori di partita iva italiana,

  • riorganizzazione degli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni, semplificando l’accesso agli sgravi e procedendo ad una aliquota unica di detrazione;

  • stabilire un unico ammortizzatore sociale a favore dei lavoratori;

  • unificazione delle piattaforme software inps ade ed aderiscossione, ed enti vari,

tutto questo SOLO per…, tanto per iniziare.

Una luce per la nostra bistrattata categoria troppo spesso dimenticata da chi ci governa, ricordando quanto eccessiva e complessa sia stata questa “normattività” e quanto abbia influito sul nostro lavoro, lodando coloro che si sono prodigati per un senso di responsabilità data la situazione complessa.

Michele Lo Sardo

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