L’Italia migliora nell’Eurozona
Il miglioramento dei conti pubblici alla base della riduzione dello spread
Si è già detto la scorsa settimana che lo spread tra i titoli del debito pubblico italiano e i Bund tedeschi è tornato ai minimi dal 2009.
Secondo gli esperti si tratta di una tendenza strutturale dell’intera Eurozona destinata a durare nel tempo e che vedrà il superamento della distinzione tra titoli di Stato core – quelli di Germania e Francia – e titoli periferici di Italia, Spagna e Grecia.
Sul piano dei rendimenti, i titoli di nuova emissione del governo italiano tendono a calare, grazie anche ad una migliore gestione del debito pubblico. Il deficit, pur tra i più elevati dell’Eurozona in valore assoluto, è percentualmente tra i più bassi: circa il 3% rispetto alla media, che oscilla tra il 5% e il 6%.
Il miglioramento del deficit e l’abbassamento dei tassi – con evidente risparmio in termini di minori interessi da pagare – rappresenta certamente un risultato positivo. Vi è però da osservare che il Btp è tra i titoli governativi preferiti dagli investitori esteri, che potrebbero orientarsi verso titoli più remunerativi.
Ma c’è anche da dire che il coordinamento politico e fiscale contribuirà sempre di più a creare stabilità nell’Eurozona, con una riduzione dei differenziali che diventa strutturale.
La fuga degli investitori esteri, quindi, potrebbe essere attenuata.

