Le Montagne di Salina: il cuore verde delle Eolie
Tra la natura selvaggia e le parole di chi le ha vissute
Salina è l’isola che più di tutte sorprende chi arriva alle Eolie. Non è soltanto il mare cristallino o i borghi pittoreschi a renderla speciale, ma la sua anima montuosa, verde e fertile, che si innalza verso il cielo attraverso due giganti silenziosi: il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri. Questi antichi vulcani spenti, ormai addormentati da millenni, custodiscono la memoria geologica dell’arcipelago e offrono a chi li percorre un’esperienza che va oltre la semplice escursione.
Il Monte Fossa delle Felci,
con i suoi 962 metri, è la cima più alta di tutte le Eolie. Salire lungo i suoi sentieri significa immergersi in un paesaggio che cambia passo dopo passo, dai vigneti ai boschi di castagni e felci. In cima, il panorama è spettacolare: le isole sorelle si dispongono come gioielli sul mare e, nelle giornate limpide, si scorgono perfino l’Etna e le coste calabresi. Non è un caso che viaggiatori dell’Ottocento lo descrivessero come “una foresta sospesa sul mare”, un’immagine che restituisce la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo.
Il Monte dei Porri,
alto 860 metri, si innalza sopra la frazione di Pollara, celebre per i suoi tramonti. La salita è più dura e selvaggia, ma chi la affronta viene ripagato da una visione che rimane impressa nella memoria. Scrittori contemporanei lo hanno definito “il balcone dei tramonti”, un punto privilegiato da cui osservare il sole scendere dietro Filicudi e Alicudi. Gli abitanti raccontano che i pescatori, al rientro dalle battute di pesca, si fermavano a guardare il sole calare proprio dalla cima del monte, considerandolo un momento propizio per ringraziare il mare della giornata trascorsa.
Dal 1984, entrambe le montagne fanno parte della Riserva Naturale Orientata “Le Montagne delle Felci e dei Porri”,
che tutela oltre 1.500 ettari di boschi e habitat mediterranei. La riserva è un paradiso per escursionisti e naturalisti: rapaci volteggiano nel cielo, piccoli mammiferi si muovono tra i cespugli e la flora varia con l’altitudine.
Un altro aneddoto legato a questo territorio riguarda il santuario della Madonna del Terzito,
situato a Valdichiesa, tra le due montagne. La tradizione vuole che sia stato costruito nel punto in cui la Vergine apparve a un pastore, chiedendo di erigere un luogo di culto. Ancora oggi, il santuario è meta di pellegrinaggi e rappresenta un legame spirituale tra gli abitanti e le loro montagne.
Salina, grazie al Fossa delle Felci e al Monte dei Porri, si distingue dalle altre isole dell’arcipelago.
Mentre Lipari e Vulcano sono più aride e Stromboli è dominata dal suo vulcano ancora attivo, Salina offre un paesaggio verde e montuoso, dove la natura sembra aver trovato un equilibrio perfetto tra mare e terra. Le sue montagne raccontano la forza del fuoco che le ha generate e la pazienza del tempo che le ha trasformate in luoghi di pace e bellezza.
Chi visita Salina non può limitarsi a godere delle sue spiagge o dei suoi borghi pittoreschi. Deve salire sulle sue montagne, respirare l’aria fresca dei boschi, lasciarsi avvolgere dal silenzio e infine contemplare il panorama che si apre dalla vetta. Solo così si può comprendere davvero l’essenza di quest’isola: un luogo dove la bellezza del mare si fonde con la maestosità della montagna, creando un paesaggio unico e indimenticabile.
Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri non sono solo vette naturali,
ma luoghi che hanno ispirato viaggiatori e scrittori, custodi di leggende e tradizioni che rendono Salina l’isola più autentica e poetica delle Eolie.

