96.99.92 pare essere il numero più interessante del futuro

96.99.92 pare essere il numero più interessante del futuro

Dopo anni di dibattiti infuocati, forse, si è giunti a risolvere il nodo del mestiere più antico del mondo

La canicola estiva porta a discussioni balneari di vario tipo, solitamente calcistiche (gli italiani sono tutti allenatori o CT) o, in quest’anno, le vicende di Sinner mettendo in ombra altri fenomeni non calcistici o tennistici ma di eccezionale valore agonistico, ancor prima che storico, come i risultati strepitosi del volley femminile.

Quello che può sembrare singolare è una innovazione che potrebbe avere ripercussioni notevoli su quello che, un po’ romanticamente, veniva definito il mestiere più antico del mondo.

Infatti, la prostituzione, dopo le innumerevoli soluzioni messe in opera da moltissimi paesi, anche europei, pare abbia trovato anche nel nostro Paese una sua dignità…. fiscale.

Vediamo come.

Il codice ATECO è stato introdotto dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica italiano) ed è entrato in vigore a partire dal 1 gennaio 2008, ma viene aggiornato periodicamente in base all’evolversi del mondo del lavoro e all’inserimento di “nuove professioni” (!!!).

Dal 1° aprile 2025 è operativo il codice ATECO 96.99.92, che riguarda escort, servizi sessuali e attività di intrattenimento erotico.

Dopo alcuni tiepidi articoli pubblicati in aprile su questo aspetto è calato il silenzio.

Il codice è stato inserito nella sezione 96 (altre attività di servizi per la persona), e fa riferimento a “servizi di incontro ed eventi simili”, pare comprendendo:

  • servizi di accompagnamento ed escort;
  • organizzazione di eventi a contenuto erotico;
  • gestione di locali dedicati alla prostituzione;
  • attività affini riconducibili all’intrattenimento sessuale.

Vuol dire che, pur in assenza di alcuni obblighi, i sex workers (termine splendido ed asettico che riesce nella sua insipienza almeno ad assicurare il rispetto di genere), hanno trovato una nuova collocazione e dimensione?

Affatto, perchè in Italia, la prostituzione non è reato se praticata in modo volontario, autonomo e da persone adulte. Ma è reato:

  • Sfruttarla
  • Favorirla
  • Organizzarla

e i codici ATECO sono applicabili solo ad attività lecite e, pertanto, tassabili e quelle citate, tali non paiono, almeno ai sensi del codice penale.

In alcuni casi il codice ATECO in questione sarebbe applicabile oltre che all’attività della prostituzione, lecita se svolta autonomamente, anche ad alcune fattispecie come le agenzie matrimoniali e agli eventi di speed dating, situazioni che sono, e restano, estremamente marginali in questo contesto.

Ora esaminiamo alcuni aspetti collaterali, infatti, se il codice Istat potrebbe essere inteso come un tentativo di regolarizzazione presenta, però, alcuni risvolti singolari.

Infatti, si potrebbe chiosare che, non essendo una professione regolamentata non occorre un preventivo da consegnare in forma digitale o cartacea al cliente prima di effettuare la prestazione (articolo 1, comma 150 della Legge 4 agosto 2017, n. 124) però, anche se poco verosimile, sarebbe obbligatorio il rilascio di uno scontrino fiscale o, di una ancor meno probabile, fattura (circostanziata) della prestazione, a fronte dell’obbligo di avere a disposizione un POS per consentire eventuali pagamenti digitali.

Senza voler scadere in ulteriori e kafchiane dissertazioni come la detraibilità o deducibilità, le coperture assicurative, ecc. di tali prestazioni è abbastanza evidente che non si è voluto affrontare il problema ma solo porre le basi per poterlo tassare …

Attualmente non solo disponibili ne dati sul numero di iscrizioni con questo codice ATECO, effettuati da aprile ad oggi presso le varie Camere di Commercio, ne delle indicazione dei redditi o del gettito da esso generati.

D’altra parte quelli che pare stiano facendo degli ottimi risultati economici sono quelli che le prestazioni sessuali le mostrano solamente, ovviamente a pagamento.

Il fenomeno è nato parecchi anni fa e Only Fans è il sito (di diritto inglese) più conosciuto e noto, almeno fino a che, in questi giorni, si è saputo che i “soliti italiani” sono riusciti, più o meno, a fornire prestazioni simili, ma “in economia” utilizzando le proprie mogli.

Pare che oltre 32.000 italiani si siano iscritti alla chat di facebook “mia moglie” per condividere gratuitamente, almeno così pare, le foto intime di mogli e partner inconsapevoli.

Valli a capire sti mariti …

Intanto, stanno fioccando un migliaio, almeno per ora, di denunce delle donne protagoniste inconsapevoli di tali foto.

Comunque, possiamo concludere, prima di tornare agli ultimi sprazzi vacanzieri settembrini, che la moralità e i vizi degli italiani non saranno più oggetto dell’attenzione della sezione buoncostume della polizia di stato, peraltro soppressa nel 2001, ma dall’inflessibile e ormai onnipresente controllo fiscale.

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