Manipolazione Euribor. Si va verso la sanatoria
La Commissione Europea viene in soccorso delle banche
Migliaia di mutuatari sono in attesa di conoscere quale sia, secondo la Corte di Giustizia Europea, la conseguenza dell’accertata manipolazione del tasso Euribor posta in essere da alcune banche tra il 29.09.2005 e il 30.05.2008.
Più precisamente, si è in attesa di comprendere se, secondo la Corte Europea, il saggio frutto di manipolazione possa essere considerato un tasso di mercato che ha regolarmente disciplinato i contratti di mutuo (ovviamente quelli stipulati a tasso variabile) in quel torno di tempo, sebbene con provvedimenti del 2013 e 2016 ne sia stata accertata la volontaria alterazione.
Ebbene, nell’ambito del procedimento pregiudiziale avviato dalla Corte d’Appello di Cagliari sulla manipolazione dell’Euribor, lo scorso 7 agosto la Commissione Europea ha presentato alla Corte di Giustizia Europea le proprie osservazioni, articolate in tre punti:
la manipolazione, di cui ai procedimenti sanzionatori del 2013 e 2016, riguarda principalmente il mercato dei derivati e non si traduce automaticamente in un effetto diretto sui mutui;
la nullità dell’intesa non si estende in via automatica ai contratti “a valle” stipulati con soggetti estranei al cartello;
la prova privilegiata derivante dalle decisioni comunitarie vale nei giudizi nazionali, ma resta onere della parte dimostrare il nesso concreto con il singolo contratto.
Saranno dunque i giudici nazionali a dover valutare, caso per caso, eventuali effetti sui finanziamenti regolati a tasso Euribor.
Le deduzioni della Commissione Europea, se recepite dalla Corte, avranno l’effetto di scongiurare il rischio di un ricalcolo generalizzato dei mutui, limitando la portata del contenzioso.

