Il trucco della gestione separata assicurativa
Il trucco che fa bene SOLO a chi propone la polizza a premi ricorrenti (l’assicuratore e la sua Compagnia)
Beh…quando un cliente entra in consulenza e mi invia 5 polizze tutte identiche con un taglio da 5 mila euro ciascuna.
Tutte emesse alla fine dell’anno, tutte a premi ricorrenti, tutte nella stessa Gestione Separata della Compagnia di riferimento (parlo di primaria compagnia), con un verbale di assemblea che fa acqua da tutte le parti, qualche domanda (ma già la conclusione) sorge spontanea.
Ora, tralasciando le formalità necessarie che devono essere rispettate nella regolamentazione del TFM, ci occupiamo solo della parte economica in termini di rendimento dell’accantonamento del TFM negli anni.
Non di meno, infatti, un imprenditore o amministratore di società che sia, vuole badare al sodo: metto 100 in 10 anni, quanto porterò a casa?
Dato che in questo genere di polizza nessun intermediario o compagnia può garantire risultati certi, che, dicono loro, dipenderanno dalle performance future della Gestione Separata, potrebbe sembrare un compito difficile ai più cercare di capire se si sta facendo un buon investimento o meno.
in realtà è tutto molto semplice, infatti basta individuare tre (3) fattori e fare due sottrazioni:
il primo è certamente la media delle performance degli ultimi 10 anni della gestione; il dato medio del mercato è intorno al +3% lordo;
il secondo è la percentuale trattenuta dalla compagnia sul rendimento della Gestione, che abbiamo detto è il 3% lordo): quindi 3 – 1.35 = 1.65% che è il rendimento che verrà attribuito al capitale investito.
il terzo è però il più importante di tutti, e sono i costi (o commissioni) del prodotto/polizza: 3.50% (E VEDO DI PEGGIO…).
Quindi, da buon ragioniere, se dal Rendimento del 1.35% sottraggo i costi fissi del 3.5% il risultato è un (meno) – 1.75.
CASPITA … allora chiedo la liquidazione!
Nessun problema: verranno applicate le penalità di Riduzione … in base agli anni restanti da pagare.
Morale (è sempre la stessa): che sia un bancario, un dipendente delle Poste o un Intermediario assicurativo, se è lì per vendere (e non puoi non accorgertene a meno che tu abbia le fette di salame sugli occhi) NON sta facendo i tuoi interessi e con molta probabilità Lui o Lei NON ne è consapevole (diamo loro il beneficio del dubbio); a quel punto, se firmi, ti sta bene.
Ricorda: se investi qualche centinaio di euro in una Consulenza Professionale, questa si che ti torna sempre indietro con gli interessi
(*) articolo scritto con ausilio di I.I.F. (Intelligenza Ilaro Fabiano)

