Il calo degli sportelli bancari.

Il calo degli sportelli bancari.

Uno studio Unimpresa lancia l’allarme. Sempre più accentuata la spersonalizzazione del rapporto con la banca

Secondo una ricerca condotta dal Centro Studi di Unimpresa, alla fine del 2024 gli sportelli bancari attivi erano 19.655, in calo di 505 unità rispetto all’anno precedente e per la prima volta al di sotto della soglia dei 20.000 sportelli.

La contrazione interessa principalmente i grandi gruppi bancari e conferma la tendenza alla razionalizzazione della rete fisica a favore di modelli digitali e consulenziali.

Si va dunque sempre più verso la spersonalizzazione e dematerializzazione del rapporto con l’istituto di credito.

Anche gli atm si riducono, da 37.844 a 36.324 unità.

In controtendenza si pone BancoPosta, che espande la propria presenza sul territorio con un lieve aumento di sportelli e bancomat.

Cresce anche la rete dei promotori finanziari. Il numero di negozi finanziari è cresciuto dell’1,5%, a 1.810 unità.

Secondo il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, «è un segnale allarmante che non può essere ignorato. Dietro questa razionalizzazione, che viene spesso giustificata con la digitalizzazione e l’efficienza dei servizi, si nasconde una progressiva desertificazione finanziaria che penalizza in modo drammatico le aree interne, i piccoli comuni e l’economia diffusa del nostro Paese».

Per i vertici Unimpresa questa tendenza danneggia tanto i cittadini quanto le piccole e medie imprese, che ancora oggi necessitano di un rapporto diretto con gli istituti di credito.