Francesco Mansutti: Assicuratore Decano e il Suo Museo Unico
Gli assicuratori non sono ben visti: parlano di insidie e di danni ma non basta fare le corna
La cultura assicurativa in Italia è bassa.
Come si fa a dargli torto?
Per rendere omaggio a Francesco Mansutti, decano e Maestro degli assicuratori italiani, che a 92 anni ha deciso di “andare in pensione”,
oggi parliamo della sua straordinaria vita e della sua passione,
la sua inestimabile collezione.
La Nascita di una Collezione Unica
Mansutti ha ereditato la passione dal padre e ha iniziato a collezionare materiale legato al mondo assicurativo per approfondire la sua conoscenza.
Da semplice alla ricerca di testi tecnici, la sua curiosità per la storia lo ha portato ad accumulare volumi storici, polizze antiche, manifesti pubblicitari e targhe in latta.
Tutto ciò che ha trovato nei mercatini o in archivi dimenticati, oggi è custodito nel suo Museo dell’Assicurazione,
un luogo unico al mondo nascosto in un palazzo settecentcentesco nel cuore di Milano.
L’Italia: Culla dell’Assicurazione Moderna
Mansutti sottolinea come la storia delle assicurazioni sia un capitolo importante dell’evoluzione industriale e culturale, spesso ignorato.
Contrariamente alla credenza popolare, il moderno concetto di assicurazione è nato in Italia, non in Inghilterra.
Il più antico contratto assicurativo conosciuto risale al 1347 a Genova, anche se le radici sono ancora più antiche, sempre nella penisola italiana.
Inizialmente, queste coperture erano legate alla navigazione e ai rischi marittimi.
Aneddoti e Curiosità del Mondo Assicurativo
Il museo offre un viaggio attraverso aneddoti affascinanti.
Mansutti stesso, con la sua profonda conoscenza, guida le visite al museo, che ospita 300 metri quadri di cultura, 7.000 volumi, 600 manifesti e ben 3.000 polizze, inclusa la più antica, del 1564.
Le targhe in latta, ad esempio, venivano apposte sulle case assicurate perché, in assenza di pompieri pubblici, garantivano l’intervento di squadre antincendio private, pagate per proteggere le proprietà assicurate.
Mansutti racconta anche di polizze a garanzia dei danni derivanti dal servizio di leva. In Francia, nell’800, chi veniva sorteggiato poteva farsi sostituire da un volontario:
poiché la leva durava a lungo e spesso portava in guerra, le assicurazioni offrivano, dietro compenso, un sostituto al prescelto.
Un altro aneddoto riguarda i “paletti anti grandine”, un tentativo fallito di proteggere i raccolti dai danni della grandine, che ha dimostrato come solo l’assicurazione sia una vera garanzia contro tali eventi.
La Sfida e la Bellezza della Professione
Mansutti riconosce che il mestiere dell’assicuratore è difficile e spesso poco apprezzato, anche a causa della bassa cultura assicurativa in Italia.
Tuttavia, il museo è dedicato a tutti, specialmente ai giovani che vogliono intraprendere questa attività.
È un luogo dove i nuovi laureati possono comprendere il valore e la storia delle polizze.
Nonostante l’era dell’intelligenza artificiale, Mansutti crede che il contatto umano e una stretta di mano valgano più di qualsiasi algoritmo.
Lui, personalmente, ha sempre seguito i suoi assicurati uno per uno, costruendo relazioni basate sulla fiducia.
Un grande grazie a Francesco Mansutti per aver condiviso la sua passione e la sua inestimabile eredità.

