Piantedosi Gestione dei Beni e Interdittive
Piantedosi gestione dei beni e interdittive, lo Stato è più presente. In arrivo misure per esperti ed Agenzia Nazionale
Nel corso del punto stampa al Festival dell’Economia di Trento, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nelle risposte alle domande (rif. vedi video in calce Il Sole 24 ore – intervista di Antonio Uva), ha confermato il rafforzamento strutturale dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (ANBSC) e l’avvio di un tavolo tecnico-istituzionale per la definizione delle modalità di calcolo dei compensi spettanti agli esperti nominati ai sensi dell’art. 94-bis del D.lgs. 159/2011. Il progetto è coordinato dal Dipartimento per l’Amministrazione generale – Direzione centrale per l’ Amministrazione generale e le Prefetture – UTG, in risposta alle sollecitazioni anche dell’Avvocatura Generale dello Stato. In particolare “il Gabinetto del Ministro al fine di corrispondere a quanto richiesto dall’Avvocatura Generale dello Stato in tema di definizione delle modalità di calcolo dei compensi degli esperti nominati dai Prefetti nell’ambito della misura di prevenzione collaborativa ai sensi dell’art. 94 bis del d.lgs. 159/2011, ha invitato il Dipartimento a redigere apposite indicazioni operative al fine di individuare criteri certi e univoci su tutto il territorio nazionale. L’Avvocatura Generale ha osservato che le Terze Linee Guida adottate da ANAC in data 19 gennaio 2016, recanti indicazioni per la determinazione dell’importo dei compensi da liquidare ai commissari nominati dal Prefetto ai sensi dei commi 1 e 10 dell’art. 32 del decreto legge 90/2014, presentano, se applicate in modo generalizzato e senza gli opportuni accorgimenti al caso in esame, aspetti di particolare problematicità.
Il nodo dei compensi agli esperti 94-bis: verso criteri condivisi
Rispondendo alla ulteriore domanda (rif. vedi video in calce Il Sole 24 ore – intervista di Antonio Uva) sul tema dei compensi agli esperti nominati nelle collaborazioni ex art. 94-bis CAM, il Ministro ha precisato: «La questione è sotto la nostra attenzione. L’Agenzia è vigilata dal Ministero, e vi è un tavolo che sta affrontando tutte le problematiche emerse, comprese quelle che lei ha evidenziato».
In tale contesto, l’8 maggio 2025 è stato insediato un gruppo di lavoro interdisciplinare con il compito di individuare criteri univoci e condivisi per la determinazione del compenso. Ne fanno parte, oltre ai Dirigenti ministeriali, i Prefetti, i Rappresentanti ANAC e anche professionisti esterni con competenze specialistiche. L’iniziativa si è resa necessaria anche a seguito delle osservazioni dell’Avvocatura Generale, che ha messo in discussione, come detto, l’applicabilità diretta delle Terze Linee guida ANAC (2016) in questo ambito.
Le criticità tecniche emerse: stima, metodo, compenso
Il gruppo ha evidenziato una pluralità di criticità applicative. Tra le principali:
-
L’art. 94-bis rinvia implicitamente al D.P.R. 177/2015 per la determinazione dei compensi (con limite al 50% – previsto per legge non occorrono altre riduzioni);
-
I metodi di stima del valore dell’azienda non sono univoci: metodo patrimoniale, reddituale o misto (UEC) (occorre far riferimento all’ attivo di bilancio – documento certo);
- Alcune liquidazioni hanno visto l’ utilizzo dei criteri dell’art. 3, comma 1, lett. b), del D.P.R. 177/2015 (beni in godimento a terzi), ma senza criteri certi;
-
Va chiarita anche l’applicabilità dei commi 3, 4, 5, 6 e 8 del medesimo articolo, in particolare per le spese generali e i minimi di compenso.
L’Agenzia si rafforza: 300 unità e nuova piattaforma digitale
Il Ministro ha confermato a seguito della domanda (rif. vedi video in calce Il Sole 24 ore – intervista di Antonio Uva) sul decreto sicurezza DL 48/2025 (art.. 3 e 7), “tutte le questioni sono all’ attenzione del Ministero, come lei sa l’ agenzia è sottoposta alla vigilanza del Ministero degli interni e c’è un tavolo che presidia tutti i problemi emergenti tra i quali quelli a cui lei ha fatto riferimento”, In particolare il comma 3 bis dell’art 7 del decreto sicurezza prevede «con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e della giustizia, è adottato, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, un regolamento recante disposizioni in materia di modalità di calcolo e liquidazione dei compensi dei coadiutori dell’Agenzia. Dall’attuazione del regolamento di cui al primo periodo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
il Governo ha stanziato risorse per portare l’organico dell’Agenzia a 300 unità, con risorse finalizzate a consolidare la capacità di destinazione e gestione dei beni confiscati. «Abbiamo più che raddoppiato la destinazione a scopi sociali o istituzionali», ha ricordato Piantedosi, a dimostrazione della crescente restituzione del patrimonio mafioso alla collettività.
Sul piano operativo, il Prefetto Maria Rosaria Laganà, Direttore di ANBSC, a margine di un convegno nel mese di maggio aveva indicato le ultime attività in corso della Agenzia:
-
Bando di mobilità per 100 funzionari con competenze tecniche nella gestione dei beni;
-
Piattaforma Unica Destinazioni, uno strumento digitale che consente a enti pubblici e soggetti del Terzo settore di manifestare interesse alla destinazione dei beni in modo tracciabile, trasparente e partecipato;
-
Sistema digitale per la rendicontazione dei coadiutori, in fase di sviluppo, volto a standardizzare e semplificare i flussi informativi tra esperti e Agenzia.
Verso un sistema più stabile e sostenibile
Le parole del Ministro e gli atti del Dipartimento delineano una strategia di rafforzamento del presidio tecnico-amministrativo dello Stato. In particolare, si cerca di superare l’attuale asimmetria tra potere pubblico e professionisti incaricati, dotando questi ultimi di certezze retributive, regole omogenee e un quadro di tutele coerente.
Il tema del compenso non è un dettaglio contabile, ma un elemento essenziale della credibilità dello strumento di prevenzione collaborativa. Garantire agli esperti (commercialisti e avvocati iscritti all’Albo degli amministratori giudiziari) un trattamento equo significa anche garantire efficienza, adesione e qualità nella gestione delle imprese colpite da interdittiva.
Il nodo, come ha confermato Piantedosi, è ormai emerso con chiarezza anche a livello politico. Il 94-bis si configura come banco di prova di una rinnovata capacità dello Stato di promuovere una legalità economica sostanziale, collaborativa e sostenibile; a seguire il tema del regolamento recante disposizioni in materia di modalità di calcolo e liquidazione dei compensi dei coadiutori dell’Agenzia.
📺 Guarda il video de Il Sole 24 ore punto stampa del 25 maggio 2025 intervista di Antonio Uva:
👉 Link al video

