L’IA e la Protezione del Capitale Umano
Cosa sta succedendo nel mercato assicurativo sulla Protezione del Capitale Umano?
Viviamo in un’era di profonda trasformazione tecnologica, con l’Intelligenza Artificiale (IA) che sta ridefinendo molteplici settori, incluso quello assicurativo.
L’IA apre nuove prospettive per la strutturazione di programmi assicurativi innovativi per Famiglie e Aziende, potenzialmente a condizioni precedentemente inesplorate.
Un ambito di particolare rilevanza è la Protezione del Capitale Umano.
In termini semplificati, l’obiettivo è mitigare l’impatto economico derivante dalla perdita di reddito a seguito di eventi come Gravi Invalidità, Inabilità (e le conseguenze, in particolare quelle economiche, per i Familiari in caso di decesso prematuro), o Infortuni sul lavoro e Malattie professionali gestiti da INAIL.
Interrogando l’IA su questo tema, la risposta sintetizzata è:
in assenza di adeguate liquidità o di un patrimonio significativo, la sottoscrizione di adeguate coperture assicurative rappresenta una strategia prudenziale e consigliata.
Sebbene questa possa apparire una constatazione elementare, e capisco che non serviva l’IA a suggerirla, sorge spontanea una riflessione:
Perché l’Italia si colloca tra i paesi con un livello di sviluppo culturale molto o relativamente basso in termini di adozione di Programmi Assicurativi strutturati e consapevoli?
Anche qui l’IA risponderebbe che una possibile causa risiede nella diffusa mancanza di conoscenza e comprensione delle dinamiche assicurative e della protezione patrimoniale, limite peraltro che purtroppo si riscontra anche tra gli operatori del settore.
A me sembra come “il cane che si morde la coda” …
Eppure, l’ingegno italiano è riconosciuto in tutto il mondo e in diversi settori, non solo nel manifatturiero, e NON parlo di premi Nobel ma di gente comune…
Insomma, siamo rinomati in tutto il mondo per avere una notevole capacità di innovare attingendo a una ricca tradizione culturale e di risolvere problemi con flessibilità e originalità, adattandoci a contesti complessi…
Ok…l’arte di arrangiarsi è nel nostro DNA, nel bene e nel male, ma questa è un’altra storia…a buon intenditore…
Tornando ai motivi che ci vedono come livello di cultura assicurativa è uno dei più bassi al mondo: gli italiani non sanno cosa possono assicurare o cosa dovrebbero assicurare.
Secondo l’indagine “Conoscenze e comportamenti assicurativi degli italiani” condotta da IVASS, la conoscenza assicurativa è in media di 30,4 su una scala da 0 a 100.
Sulla Protezione del Capitale Umano siamo messi ancora peggio, perciò lascio una mia personale riflessione, frutto di colloqui giornalieri sull’argomento (domando anche per un amico…):
sarà mica per l’atavica predisposizione a risolvere “problemi con flessibilità e originalità” e contando su “mamma INPS o INAIL nel caso “eventuale” e “proprio a me”… dovesse MAI succedere qualcosa di grave?
Il fatto è che nella mente comune c’è anche la convinzione che la percentuale di persone colpite da invalidità e/o inabilità sia irrisoria; i numeri invece dicono che quasi 1 Famiglia su 4 è interessata direttamente o indirettamente al problema.
E di certo se un programma assicurativo non ha la “magia” di impedire l’accadimento di un grave evento, né evitarne le conseguenze psicologiche e tutto il resto…
può cercare però di attutire almeno l’impatto economico post evento.
E se si conoscessero PRIMA le prestazioni INPS ed INAIL qualche riflessione in più si farebbe, magari senza aspettare che sia troppo tardi perché potrebbe essere che nel frattempo lo stato di salute cambi in peggio e NON permetterebbe più di potersi assicurare.
Oggi le applicazioni dell’ IA al mondo assicurativo hanno aiutato a creare Soluzioni più attrattive anche per le persone sotto la soglia di povertà (parlo di soluzioni LTC da 9 euro al mese con garanzia di 2 mila euro di rendita mensile a vita…) – ma non è tutto oro ciò che luccica, perchè troviamo sul mercato Polizze anche a costi dai 5 alle 10 volte superiori, e questo non è un problema di IA ma di scelte commerciali delle Compagnie…
Quindi, teoricamente nessuno avrebbe più scuse, MA sappiamo bene che la maggior parte delle nostre scelte è fondata su decisioni più emotive che razionali, quindi anche se queste coperture assicurative fossero regalate probabilmente non avrebbero successo .
Le decisioni importanti dovrebbero essere il risultato di una riflessione ponderata che include sia l’ intelligenza emotiva che la capacità di analisi logica.
E l’ IA anche in questo può esserci di aiuto perché può essere un valido supporto in questo processo, fornendo informazioni e aiutando a strutturare il proprio pensiero.