Prosegue il gioco degli scacchi mondiale

Prosegue il gioco degli scacchi mondiale

Mosse e contromosse a livello diplomatico e operativo modificano lo scenario mondiale con una velocità incredibile

La strategia e gli equilibri sulla scacchiera mondiale sono in continuo e vertiginoso mutamento.

L’Egitto che si dichiara disponibile ad ospitare cinquecentomila palestinesi sfollati dalla striscia di Gaza per consentire di avviare il piano, quasi surreale, di creare una nuova Disneyland sulle macerie palestinesi, ci fa chiedere cosa abbia offerto l’amministrazione americana al paese delle piramidi e alla Giordania che parrebbe anch’essa orientata ad adottare una iniziativa simile.

Dall’altra parte il riavvicinamento tra Russia e USA officiato dalla pax Trumpiana (ormai) imposta all’Ucraina pare aver raggiunto lo scopo di creare una frattura nei rapporti tra la prima e la Cina.

A molti non sarà sfuggito neanche il fatto che anche la missione di Space X, di Elon Musk, fatta per riportare i due astronauti bloccati sulla stazione internazionale in orbita avesse un equipaggio con la presenza anche di un russo.

Punti a favore del Presidente americano che parrebbe aver messo nel mirino il governo che detiene una grande parte del debito americano forse per rinegoziarlo.

A questo punto la Cina chiede di entrare nel “gruppo dei volonterosi” (notizia di due giorni fa), anzi no (notizia di ieri).

D’altra parte, c’è chi si fa i fatti suoi e arresta il sindaco di Istanbul (e una decina di giornalisti), l’unico rivale che avrebbe potuto intralciare la rielezione di Herdogan.

Intanto si concretizzano le nostre (facili) profezie e non solo si recita il de profundis per la gigafactory europea delle batterie, la svedese Northvolt, con un “buco” di oltre 15 miliardi di euro, ma anche che due tra le maggiori iniziative (francesi) per produrre alimenti a base di insetti hanno buttato la spugna perché “le condizioni di mercato non si sono dimostrate favorevoli”.

E come avrebbe potuto avere successo e il favore del mercato con un prodotto che già sulla più nota piattaforma di e-commerce è quotato oltre 60 euro al chilo?

Intanto l’Europa decide di adottare una economia di (quasi) guerra decidendo di investire 800 miliardi nel piano Rearm Europe e alcuni articoli millantano il fatto che il piano di riarmo potrebbe avere un grande effetto positivo grazie alle ricadute sul piano civile (!?).

La prima impressione è che si tenti di compensare la distruzione del settore automotive, legato alle scelte portate avanti dall’establishment europeo, che lo vorrebbe sostituire con l’industria bellica che dovrebbe essere la nuova locomotiva economica comunitaria.

Comunque, l’unico fatto certo è che l’Europa, o meglio l’attuale establishment, in questo quadro pare non solo frastornato e disorientato ma specialmente completamente fuori dai giochi e, purtroppo, assolutamente ininfluente sulle future mosse strategiche che paiono, nel bene e nel male, esclusivo appannaggio di altri, anzi di un altro Presidente che non è certamente la signora Ursula von der Leyen.

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