Banca Progetto ancora nell’occhio del ciclone

Banca Progetto ancora nell’occhio del ciclone

La Banca d’Italia dispone l’amministrazione straordinaria per Banca Progetto.

Lo scorso mese di ottobre Banca Progetto venne posta in amministrazione giudiziaria in conseguenza dell’inchiesta avviata – e ancora in corso – dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano sulla concessione di finanziamenti, garantiti dallo Stato, a società legate alla ‘Ndrangheta, in violazione della normativa antiriciclaggio.

L’amministrazione giudiziaria aveva permesso la continuità del board nella conduzione dell’istituto.

Nei giorni scorsi, poco dopo la nomina del nuovo amministratore delegato Andrea Varese in luogo del dimissionario Paolo Fiorentino, la Banca d’Italia, nell’esercizio della propria azione di vigilanza, ha posto l’istituto lombardo in amministrazione straordinaria, disponendo lo scioglimento del consiglio d’amministrazione dell’istituto.

Nella nota diffusa da Banca Progetto, si legge che Banca d’Italia ha «adottato una misura di intervento precoce nei confronti della società con sede legale in Milano, con l’obiettivo di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione. Pertanto, ha disposto lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca Progetto Spa – che dal 21 marzo 2025 è in amministrazione straordinaria, ai sensi dell’articolo 70, comma 1, del Testo Unico Bancario».

Sebbene Banca Progetto abbia chiarito di proseguire la propria attività e che «pertanto la clientela e i depositanti possono continuare ad operare con la consueta fiducia», l’intervento della Banca d’Italia lascia immaginare che dalle indagini ancora in corso stia emergendo un quadro più complesso di quello ipotizzato dopo i primi accertamenti della DDA milanese.