Roberta Barabino. L’Inganno Sotto il Lusso
Quando l’Amministrazione di Sostegno diventa attività di predazione seriale di anziani e vulnerabili
Di consueto immaginiamo il Male con un aspetto terrificante: con la coda, le corna, zampe caprine, ali di pipistrello e olezzo di zolfo, ma in questo caso ha i capelli biondi, gli occhi azzurri, indossa abiti e gioelli di lusso, odora di essenze costose e vive tra noi, come uno di noi.
Nel primo processo i derubati erano sei,
sono stati accertati ammanchi per oltre 590 mila euro di cui, oltre 290 mila sottratti ad una sola assistita in oltre trecento fatti di reato. Roberta Barabino, è stata condannata in primo grado a sette anni ed otto mesi, insieme al marito Graziano Francesco Coinu, condannato a sua volta a tre anni e dieci mesi. La condanna non è ancora definitiva perché i coniugi hanno proposto appello.
Il secondo processo, avrà termine a metà marzo.
Anche questa volta i conti di altri sette anziani e vulnerabili sono stati messi a sacco con una naturalezza talmente disarmante da passare inosservata.
Circa ottocento fatti di reato, hanno portato, nelle tasche dell’amministratrice sleale una somma vicina ai 170.000 euro. Per questi fatti i Pm hanno chiesto, i giorni scorsi, una condanna a sei anni e quattro mesi. Dovranno ancora discutere i difensori dell’imputata e poi il Giudice emetterà la sua sentenza.
Sono emerse vicende davvero incredibili.
Roberta Barabino ha prelevato a suo piacimento e nel suo esclusivo interesse, denaro dal conto di un anziano che percepiva appena trecento euro di pensione, altri prelievi ha effettuato dal conto di un anziano ricoverato in una struttura, con spese di vitto e alloggio a carico di ASL e Comune, dal conto di una donna che aveva i soldi vincolati e per la quale aveva chiesto e ottenuto dal Giudice Tutelare il permesso di prelevare 10.000 euro per la ristrutturazione della casa… alterando il provvedimento del Giudice Tutelare ha prelevato 20.000 euro; per un altro anziano non pagò la retta della struttura e l’amministrato fu costretto a chiedere aiuto agli altri ospiti… ha derubato persino un assistito che percepiva un sussidio per persone in difficoltà.
Già nel primo processo era emerso
che Roberta Barabino aveva falsificato una autorizzazione del Giudice Tutelare per tacitare gli eredi di altro amministrato nel frattempo deceduto (anch’esso ampiamente deprivato dei suoi beni), sottraendo le somme dal conto di un’altra amministrata (dal quale più volte aveva in precedenza attinto) e dichiarando che le somme venivano prelevate per l’acquisto di un immobile che invece era già di proprietà della derubata.
Emerge anche la singolarità della sua gestione del denaro altrui:
una enormità di prelievi in contanti, fino a svuotare quasi del tutto i conti degli amministrati, prelievi mai rendicontati che, per quanto è dato sapere confluivano in un conto unico (il suo) e da questo provvedeva persino ad assumere e retribuire personalmente le badanti e a pagare le spese degli amministrati, salvo qualche “piccola” defaiance…
La terza sentenza è programmata per il prossimo mese di giugno, mentre la quarta tranche è agli esordi.
Come si può ben comprendere, lo Stato non può continuare
ad affidare le persone fragili e vulnerabili che devono essere tutelate e i loro beni, ad amministratori di sostegno ai quali è consentito di fatto, di operare ben oltre i limiti imposti sia dalla legge che dal Giudice e ciò senza prescrivere e adottare alcun valido sistema di controlli.
Non può basare il diritto di tutela delle persone più indifese della nostra società, sulla fiducia, perché quando, come nel caso Barabino, è mal riposta, lo Stato espone a gravissimi pericoli, non solo i beni dei cittadini vulnerabili, ma le loro stesse persone… persone che nulla possono fare per tutelarsi, se non subire passivamente, perché praticamente vengono privati di ogni mezzo di difesa!
E’ dunque inderogabile un intervento del legislatore!
Peraltro, in questo caso, i circa due milioni di euro sottratti alle numerose vittime dalla Barabino, sono scomparsi:
solo una minima parte, pare sia stata spesa dalla rea per consentire una vita lussuosa alla sua famiglia e ai suoi amici o investita per l’acquisto e la costruzione degli immobili che sono stati confiscati.
Il resto?
Pentita al punto da ammettere le proprie responsabilità per definire i processi per i suoi numerosi delitti, con uno sconto di pena, ma non fino al punto di restituire il maltolto alle sue vittime, certa di poter godere i frutti del suo operato non appena avrà scontato la pena.
************
Per il momento è tutto… non perdere il prossimo articolo per rimanere sempre aggiornato sulla vicenda.
Mi piacerebbe molto conoscere la tua opinione, quindi lascia un commento con i tuoi pensieri.
Se hai domande legali o necessiti di assistenza, non esitare a contattare il nostro studio legale: siamo qui per aiutarti (studiolegaleavvocatortu@gmail.com).