Le criticità nella gestione dei beni confiscati
Le criticità nella gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata il contributo dei Commercialisti e Avvocati
La lotta alla criminalità organizzata in Italia si concretizza nell’aggressione ai patrimoni illeciti accumulati dalle mafie. In questo contesto, la gestione efficace dei beni sequestrati e confiscati rappresenta una sfida fondamentale. Gli amministratori giudiziari, costituiti da commercialisti e avvocati iscritti all’albo degli amministratori giudiziari istituito presso il Ministero della Giustizia, svolgono un ruolo fondamentale nel supporto a tali compiti. L’Albo è suddiviso in due sezioni: la sezione ordinaria e la sezione degli esperti in gestione aziendale, quest’ultima composta prevalentemente da commercialisti con comprovate capacità manageriali. Questo è un ulteriore esempio del contributo dei professionisti per assicurare la legalità nel Paese.
Un lavoro di alta complessità
La gestione dei beni confiscati richiede competenze multidisciplinari e un’organizzazione strutturata. Le attività spaziano dalla gestione e conservazione di aziende alla valorizzazione dei beni, con l’obiettivo di restituirli alla collettività per scopi sociali o istituzionali. Tuttavia, queste operazioni necessitano di risorse adeguate, sia in termini di personale qualificato che di strutture operative efficienti. È fondamentale garantire compensi puntuali ai professionisti coinvolti, poiché ritardi nei pagamenti possono compromettere l’efficacia e la motivazione degli operatori.
Il nodo della remunerazione
Una delle principali criticità riguarda i ritardi nei pagamenti da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC). I professionisti spesso si trovano a dover anticipare risorse significative senza avere certezza sui tempi di liquidazione dei compensi. La puntualità nei pagamenti è essenziale per garantire la continuità operativa e la qualità del lavoro svolto.
Collaborazione e soddisfazione del personale
Recenti notizie hanno evidenziato errori interni all’ANBSC che hanno impedito l’erogazione di gratifiche e progressioni di carriera ai dipendenti, suscitando notevole preoccupazione. Questa situazione compromette non solo il morale del personale, ma anche l’efficienza operativa dell’Agenzia, con ripercussioni dirette su coadiutori e amministratori giudiziari. È essenziale che l’ANBSC adotti misure efficaci per risolvere queste problematiche interne, garantendo un ambiente di lavoro sereno e produttivo. Le inefficienze all’interno dell’Agenzia si riflettono inevitabilmente anche sui coadiutori e sui professionisti collaboratori, come commercialisti e avvocati. Si auspica una collaborazione fattiva per assicurare la soddisfazione del personale, dei coadiutori e di tutti i professionisti coinvolti.
Un appello alle istituzioni
Il Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori (SI.N.A.G.ECO) ha richiamato l’attenzione sul problema delle liquidazioni inevase e sulle difficoltà operative dell’ANBSC, aggravate dalla carenza di personale. Il sindacato ha comunicato l’ auspicio che il nuovo vertice dell’Agenzia, insieme al Ministero dell’Interno, adotti misure rapide ed efficaci per affrontare queste problematiche, al fine di evitare ricadute operative sui coadiutori e garantire una gestione efficiente dei beni confiscati.
Una nuova visione di collaborazione tra ANBSC e i coadiutori
Per affrontare le criticità attuali, l’Organizzazione sindacale SI.N.A.G.ECO (Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori) ha presentato un documento programmatico volto a rafforzare la collaborazione con l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC). Questo documento, trasmesso ufficialmente in data 13 febbraio 2025 al Direttore dell’Agenzia, Prefetto Dott.ssa Maria Rosaria Laganà, propone soluzioni basate sull’esperienza maturata dagli amministratori giudiziari in oltre 35 anni di attività. Tra le proposte, si evidenzia l’importanza di una formazione continua e specializzata per i professionisti coinvolti e la creazione di un comitato congiunto tra ANBSC e SI.N.A.G.ECO per monitorare l’implementazione delle soluzioni proposte. Infatti i temi di confronto esposti nel documento tecnico trovano anche puntuale soluzione alle criticità evidenziate.
Temi di confronto
- Ruolo del Coadiutore
- Compensi del Coadiutore
- Remunerazione delle Prestazioni Accessorie
- Gestione delle aziende confiscate
- Gestione degli immobili confiscati
- Revisione del disciplinare di incarico
- Attività di Supporto a ANBSC
- Tempi di destinazione e ottimizzazione delle procedure
- Onorari e Tempi di Pagamento dei Professionisti che Collaborano con i Coadiutori
Onorari e tempi di pagamento dei professionisti
Un’ulteriore problematica riguarda i tempi di pagamento per i professionisti che collaborano con i coadiutori, come commercialisti, avvocati e periti. I ritardi nei pagamenti non solo creano difficoltà economiche per questi professionisti, ma incidono anche sulla qualità del servizio fornito e sulla loro disponibilità a collaborare in futuro. È quindi necessario adottare misure pratiche e tempestive per snellire le procedure amministrative, stabilire termini di pagamento chiari e introdurre tecnologie digitali per automatizzare i processi di pagamento.
In conclusione, gli amministratori giudiziari e i coadiutori rappresentano risorse imprescindibili nella custodia e gestione dei beni sequestrati e confiscati. Assicurare una gestione efficiente di questi beni è una priorità strategica per il Paese, che richiede il giusto riconoscimento e sostegno da parte di tutti gli attori coinvolti. Il Sindacato Nazionale SI.N.A.G.ECO ha comunicato (COMUNICATO STAMPA – SINAGECO) l’impegno a promuovere il dialogo con le istituzioni, vigilando sul rispetto dei diritti dei professionisti e offrendo il proprio contributo tecnico per le necessarie evoluzioni normative. Questa collaborazione mira a rendere più efficiente l’operato dell’ANBSC, garantendo una gestione trasparente e funzionale dei beni confiscati. Valorizzare le competenze degli amministratori giudiziari e dei coadiutori è essenziale per migliorare l’efficienza operativa dell’Agenzia e tutelare i professionisti coinvolti. Un confronto costante e costruttivo tra il Sindacato Nazionale e l’ANBSC può portare benefici concreti, ottimizzando i processi e rafforzando la legalità e la sostenibilità economica dei beni recuperati per la collettività.