Il Commercialista “generalista” quale risorsa del Paese
Nella ricerca del CNDCEC emerge una immagine positiva del commercialista grazie all’impegno di migliaia di iscritti
Di recente il Consiglio Nazionale ha esposto i dati di un sondaggio Winpoll su un campione di 1.000 italiani con un metodo di campionamento ponderato per genere, fasce di età e Regioni sulla percezione che il Paese ha dei Commercialisti.
Secondo l’indagine il 43% degli italiani almeno una volta nella vita si è rivolto al commercialista.
Per il 96% la valutazione dell’esperienza è stata estremamente positiva
Il lavoro del Commercialista è considerato una professione di prestigio e ben l’80% ne riconosce l’autorevolezza.
Sinceramente non credo che tale risultato derivi dalla “costante politica di valorizzazione promossa dal nostro Consiglio nazionale” come ha tenuto a sottolineare il Presidente De Nuccio, quanto piuttosto sia frutto del lavoro costante e quotidiano dei migliaia di colleghi che affiancano famiglie ed imprese in un momento così complesso per il nostro tessuto economico e sociale.
Perché, se è vero che il 71% ha dichiarato che si rivolge al Commercialista per la consulenza fiscale, è altrettanto assodato che dietro a questa indicazione formale si cela un ruolo ben più importante poiché, di fatto, il cliente con il proprio commercialista ha un vero è proprio rapporto “intuitu personae” e si rivolge a lui anche per tante altre tematiche quali, ad esempio, i passaggi generazionali, le liti famigliari, la scelta dell’acquisto di una casa e così via.
Del resto è innegabile il ruolo strategico svolto dai colleghi che durante la pandemia hanno affiancato senza risparmiarsi le imprese nel susseguirsi dei decreti emergenziali offrendo, spesso, anche un conforto emotivo di fronte alla disperazione di chi non aveva d’improvviso più entrate.
Ed allora , senza ovviamente voler ridurre il ruolo (altrettanto importante) dei colleghi specializzati, da questi dati emerge con evidenza che il commercialista generalista, non è (e non è neppure percepito) un compilatore meccanico di F24 e di dichiarazioni, ma ha il compito di essere punto di riferimento costante per le persone sui problemi economici.
In un mondo che va verso l’intelligenza artificiale e gli automatismi e che ci riempie di informazioni “fake”, è facilmente comprensibile che una figura così sia destinata ad essere sempre più rilevante, anche nell’ipotesi di disintermediazione degli adempimenti.
Sarò populista (come qualcuno sussurra), ma sono sicura che è da questa autorevolezza riconosciuta agli iscritti che dobbiamo ripartire per dare forza alla categoria verso le istituzioni, non da una visione elitaria che vede quasi solo nelle specializzazioni il futuro della categoria.
I cittadini italiani, a mio avviso, paradossalmente, hanno compreso chi è il commercialista molto più di quanto avviene all’interno della categoria….e tutto ciò deve far riflettere.
Ritengo che ci dobbiamo scrollare da dosso la competenza delle solo problematiche fiscali. Il commercialista, per estrazione, padroneggia tutto ciò che ruota attorno ad un soggetto economico, ossia : finanziario, giuridico e legale, aziendale e anche fiscale. Non dimentichiamo i ruoli che ci competono e che, in determinate circostanze, ci vede partecipi alla vita sociale in qualità di pubblici ufficiali.
La linearità di linguaggio, la capacità di sintesi, l’intelligenza di confrontarsi con tutti, fanno della Presidente di Milano un unicum nell’ottica dei commercialisti, che vivono un periodo di estrema incertezza. Complimenti
La linearità di linguaggio, la capacità di sintesi, l’intelligenza di confrontarsi con tutti, fanno della Presidente di Milano un unicum nell’ottica dei commercialisti, che vivono un periodo di estrema incertezza. Complimenti
Ottimo l’intervento della Caradonna….ed a questo punto ritengo essenziale rispolverare il vecchio elaborato pubblicato dalla FNC sul Commercialista di Base in modo da rafforzare l’idea del Commercialista Generalista