La BCE taglia ancora i tassi
Quinto taglio consecutivo dei tassi dell’Eurozona
Siamo al quinto taglio consecutivo dei tassi dell’Eurozona.
Come già anticipato su questa stessa testata nelle scorse settimane (si veda articolo del 16.12.2024), la Banca Centrale Europea ha ridotto ulteriormente i tassi d’interesse, ancora una volta di 25 punti base.
Il tasso sui depositi passa dal 3% al 2,75%. Quello sui rifinanziamenti principali scende al 2,90% e quello sui prestiti marginali al 3,15%.
La decisione da un lato discende da valutazioni non del tutto positive sull’economia dell’Eurozona, che secondo il comunicato ufficiale della BCE “sta ancora affrontando circostanze avverse“, dall’altro lato è resa possibile grazie al rispetto degli obiettivi in termini di controllo dell’inflazione, che entro l’anno dovrebbe calare al 2%.
Le scelte di politica monetaria assunte dalla BCE scontano anche le incertezze politiche del nuovo corso annunciato da Trump.
La minaccia dell’imposizione di dazi doganali preoccupa non poco l’Europa per le ricadute che tali misure avrebbero sulle imprese europee.
Il taglio dei tassi favorisce le imprese – che vedranno ridurre il costo dell’indebitamento – e i mutuatari, che vedranno ridurre l’importo della rata di mutuo da versare alla banca (ma solo qualora si sia contratto un mutuo a tasso variabile).
Più complessa l’analisi nell’ottica dei risparmiatori.
Chi ha già acquistato titoli obbligazionari vedrà aumentarne il rendimento perché la quotazione sul mercato tenderà ad apprezzarsi, mentre non varieranno le cedole, usualmente pagate sulla base di un tasso fissato all’emissione. Di contro, le nuove emissioni di titoli pubblici avverranno a tassi più bassi, a svantaggio dei risparmiatori che li vorranno acquistare.
Le previsioni per il 2025 sono di ulteriori tagli nel corso dell’anno, probabilmente prima dell’estate e verso fine anno.