Intelligenza artificiale e ragionamento Giudiziario

Intelligenza artificiale e ragionamento Giudiziario

Come l’Intelligenza Artificiale sta Trasformando il Sistema Giuridico e il Dilemma Etico del “Codice – Sorgente” come Legge

Mi è sempre rimasto impresso nella memoria il primo processo penale a cui ho assistito.

Il docente decise di farci trascorrere una mattinata in Pretura… una lezione di procedura penale vista nella sua reale applicazione.

Tra gli altri casi, era stata tratta a giudizio una signora di circa settant’anni, dall’aspetto decoroso, incensurata, visibilmente in imbarazzo per la sua situazione di imputata e accusata di aver rubato del formaggio e del prosciutto in un supermercato. Le testimonianze la inchiodavano alle sue responsabilità, ma … con nostro grande stupore la signora venne assolta.

Durante una pausa il nostro professore ci presentò il Pretore, il quale ci diede una lezione di vita che non ho mai dimenticato, spiegandoci la sua decisione: la signora tratta a giudizio era evidentemente una cleptomane, economicamente non aveva necessità di rubare. Una condanna l’avrebbe giustamente punita, ma il giudice aveva scelto di “graziarla” per farla sentire in debito verso la società e creare nella sua mente un deterrente.

Non so se il Giudice abbia poi avuto ragione e la lezione sia servita a quella signora, certo è che quel Pretore ci dimostrò, con l’esempio, che le sentenze devono essere innanzitutto “umane”.

Oggi nel ragionamento giudiziario fa capolino l’intelligenza artificiale (IA) che sta rivoluzionando la nostra epoca e, in particolare, molti aspetti del sistema giuridico, dal processo decisionale dei giudici alla gestione dei casi.

Codice E’ Legge”

L’argomento è stato trattato in diverse pubblicazioni accademiche e conferenze, che hanno evidenziato come il concetto: “codice è legge” stia diventando una realtà sempre più presente nel contesto giuridico. La frase è di Lawrence Lessig, un giurista e professore di Harvard.

Nel suo libro del 1999, “Code and Other Laws of Cyberspace”, Lessig osserva che il codice sorgente — che definisce il funzionamento del software e delle infrastrutture digitali — può agire come una sorta di legge, regolando il comportamento umano e le possibilità nel mondo digitale:

Il modo in cui è scritto il codice può garantire o limitare le libertà degli utenti, simulando l’effetto di leggi formali.

Il codice può influenzare e persino determinare l’ambito delle nostre azioni online. Questo concetto ha assunto ulteriore importanza nel contesto attuale, caratterizzato da algoritmi e intelligenza artificiale. Lessig ritiene che il comportamento umano possa essere regolato da quattro modalità: legge, norme sociali, mercato e codice.

Legge sono le regole e le norme codificate che vengono imposte dallo stato. Ad esempio, non rubare o rispettare i limiti di velocità.

Norme sociali sono le convenzioni sociali che vengono accettate e seguite da una comunità. Ad esempio, rispettare la fila o essere educati in pubblico.

Il Mercato regola il comportamento attraverso meccanismi di prezzo e di concorrenza. Ad esempio, il prezzo di un gadget può influenzare la decisione di acquisto di un consumatore.

Il codice sorgente che determina come funzionano software e piattaforme può limitare o consentire certe azioni. Ad esempio, le regole di privacy e sicurezza implementate nelle applicazioni.

Immaginiamo un social network online. Le regole e funzionalità implementate nel codice sorgente del sito possono determinare chi può vedere determinate informazioni, chi può pubblicare contenuti e quali comportamenti sono permessi o bloccati.

Questo può essere visto come una forma di regolamentazione simile alle leggi reali.

Chi Crea e Controlla Questi Codici?

Le aziende tecnologiche hanno un potere significativo nel determinare come i loro utenti interagiscono con i prodotti digitali. Questo può sollevare questioni etiche su trasparenza, responsabilità e accesso equo alla tecnologia.

Nel Futuro

con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti, l’importanza del codice come forma di regolamentazione potrebbe crescere ulteriormente. Decisioni automatizzate basate su algoritmi possono influenzare la nostra vita quotidiana in modi sempre più significativi.

Il pensiero di Lessig ci invita a riflettere su quanto sia cruciale avere una comprensione e una supervisione sulle tecnologie che modellano le nostre vite.

Nel Mondo Giuridico

l’IA può automatizzare molte procedure legali come la revisione dei documenti e l’elaborazione dei contratti, riducendo il tempo e i costi associati.

Grazie agli algoritmi di IA, è possibile prevedere l’esito delle cause legali analizzando precedenti casi e decisioni dei giudici, migliorando la coerenza e l’efficienza.

L’IA può fornire ai giudici analisi approfondite e suggerimenti basati su vasti database di leggi e precedenti giuridici, facilitando il processo decisionale, può rendere il sistema giudiziario più accessibile attraverso strumenti di assistenza legale automatizzati, che possono aiutare coloro che non possono permettersi un avvocato…

Potrà L’IA Sostituire L’Essere Umano nell’Applicazione del Diritto?

L’idea che l’intelligenza artificiale possa sostituire l’essere umano nell’applicazione del diritto è un tema molto dibattuto. Al momento, l’IA è uno strumento molto potente che può supportare i professionisti del diritto, ma non è in grado di sostituire completamente il giudizio umano.

L’IA manca della capacità di comprendere pienamente contesti etici e morali complessi. Gli esseri umani, con la loro esperienza e comprensione delle sfumature sociali, sono essenziali per prendere decisioni giuste ed equilibrate.

Molti casi legali richiedono empatia e comprensione delle esperienze umane, aspetti che un’IA non è in grado di replicare.

La responsabilità finale delle decisioni legali deve rimanere con gli esseri umani, poiché attribuire la colpa a una macchina è problematico dal punto di vista legale ed etico.

Gli algoritmi di IA possono essere influenzati dai pregiudizi presenti nei dati con cui sono addestrati. Questo può portare a decisioni non neutrali o inique.

In sostanza, mentre l’IA può migliorare l’efficienza e l’accuratezza in molti aspetti del diritto, il ruolo centrale dei professionisti legali nell’interpretazione e nell’applicazione della legge rimane insostituibile.

Cosa ne pensate? Avete un punto di vista particolare su questo dibattito?

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