Comunicazione manipolativa – Effetti Priming e Framing
In comunicazione esistono forme raffinate di manipolazione che agiscono a livello subliminale e che possono condizionare la nostra valutazione su un fatto o una persona.
Vi è, ad esempio, una tecnica che consiste nel rendere credibile un’affermazione ripetendola più volte, con enfasi e sicurezza , inducendo così a livello subliminale l’ascoltatore a convincersi che quanto detto è vero, senza alcun approfondimento sulla fondatezza della affermazione.
Questo effetto viene chiamato in psicologia “effetto priming” e tecnicamente consiste nello sfruttamento dell’euristica del riconoscimento da parte dei comunicatori: quanto maggiore è l’enfasi e la frequenza con cui una notizia viene divulgata, tanto maggiore è anche il richiamo alla memoria dello schema mentale del lettore (e di tutti i concetti che il lettore ha associato nel tempo a quel tema).
Ad esempio trasformare ogni messaggio comunicativo (che sia di persona, sui social o attraverso i “media”) come occasione per enfatizzare ogni propria azione, ripetendo in continuazione di essere il primo ad aver ottenuto questo o quel risultato , induce chi è oggetto della comunicazione al convincimento che chi parla ha ottenuto realmente risultati eccezionali, a prescindere da quanto, in realtà, ciò sia vero.
L’effetto priming è visto in psicologia come uno strumento estremamente potente, capace di plasmare pensieri e comportamenti senza che ce ne rendiamo neppure conto e, come è facilmente comprensibile, è una tecnica spesso usata nel marketing e in politica, anche se attualmente si stanno diffondendo sempre di più questi modelli comportamentali all’interno di contesti meno ampi, di frequente da parte di chi è il vertice per rafforzare la propria posizione.
All”effetto “priming ” è spesso associato anche l’effetto “framing” che si riferisce alla capacità di un messaggio di persuadere in base alla sua presentazione o cornice, piuttosto che al suo contenuto effettivo.
Ad esempio un discorso che ha un contesto generale di ricorso a parole enfatiche induce l’ascoltatore a sopravvalutare anche un risultato di scarsa importanza.
Per comprendere meglio l’effetto basti pensare a quanto sia condizionante il modo in cui i dati vengono presentati e interpretati e come ciò può influenzare le percezioni e le decisioni degli stakeholder.
E’ evidente che queste tecniche se usate in ambito terapeutico o per campagne sociali (come nella lotta contro il fumo) possono condurre a risultati molto positivi.
Diverso è quando si fa ricorso a strumenti manipolativi per mantenere la posizione dominante all’interno di un’organizzazione e gli effetti non vanno a beneficio della collettività… allora riconoscere i segnali del loro utilizzo diventa strategico per non caderne vittima
Nel caso ciò sia successo, è necessario innescare adeguati strumenti di difesa, come il porsi delle domande critiche su tutto quanto viene detto, esercitare in modo attento e consapevole il pensiero razionale, prepararsi a rimanere centrati sulle proprie valutazione ….non è facile perché, spesso, a bisogna resistere e non farsi condizionare dal fatto che, con molta probabilità, si verrà attaccati da chi subisce la stessa manipolazione e si sarà catalogati quali elementi dissacratori e di disturbo, che agiscono con chissà quali finalità mentre stanno difendendo la propria libertà di pensiero.
Va sottolineato, tuttavia, che, in molti casi, il risultato manipolativo raggiunto non è di lungo periodo, poiché si assiste progressivamente ad una presa di consapevolezza delle persone che sono parte dell’organizzazione e ad un allontanamento dalle posizioni di chi ha usato queste leve per ottenere il successo.