Agenzia delle Entrate anomalia nel Sistema F24
Anomalia nel Sistema F24: proroga di 10 giorni per invio F24, forse riapertura termini CPB
Il recente guasto al sistema telematico di acquisizione dei modelli F24, gestito da Sogei, ha portato ad un’immediato provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, a causa di un’anomalia verificatasi dalle 12:48 del 29 ottobre 2024 alle 9:56 del 30 ottobre 2024, numerose deleghe di pagamento sono state scartate con la motivazione “Squadratura contabile sezione erario”.
In risposta a questa situazione, l’Agenzia ha pubblicato il provvedimento che stabilisce una proroga di dieci giorni per il termine di scadenza delle deleghe F24 scartate durante il malfunzionamento. La decisione è stata presa in accordo con il parere favorevole del Garante del Contribuente ed in base all’articolo 1 del decreto legge 21 giugno 1961, n. 498, che prevede tale misura in caso di irregolarità non imputabili all’Amministrazione finanziaria.
In particolare l’ agenzia delle entrate con il comunicato stampa del 31 ottobre 2024 (Comunicato stampa AdE del 31.10.2024) ricorda che “l’art. 1 del decreto legge21 giugno 1961, n. 498 dispone che nei casi in cui gli uffici finanziari non siano in grado di funzionare regolarmente a causa di eventi di carattere eccezionale, non riconducibili a disfunzioni organizzative dell’Amministrazione finanziaria stessa, i termini di prescrizione e di decadenza nonché quelli di adempimento di obbligazioni e di formalità previsti dalle norme riguardanti le imposte e le tasse a favore dell’erario, scadenti durante il periodo di mancato o irregolare funzionamento, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla data in cui viene pubblicato il provvedimento di irregolare funzionamento”, ossia dieci giorni dal 31 ottobre”.
Dettagli della Proroga
Il provvedimento, emesso il 31 ottobre 2024, indica che i termini di prescrizione e di decadenza, così come quelli per l’adempimento di obbligazioni fiscali, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento stesso. Questo significa che i contribuenti che hanno subito lo scarto delle loro deleghe di pagamento potranno beneficiare di un’estensione significativa per mettersi in regola. È importante sottolineare che, durante il periodo di anomalia, i servizi online dell’Agenzia delle Entrate hanno continuato a funzionare correttamente, permettendo anche l’invio regolare delle istanze di adesione al concordato preventivo biennale. Pertanto, non ci sono state problematiche riguardanti quest’ultimo aspetto ed i termini per il concordato preventivo biennale sono rimasti invariati, nonostante le richieste di proroga alla fine non accolte.
Reazioni e Implicazioni
E’ in corso lo sciopero di parte dei commercialisti, indetto dai sindacati Anc, Andoc, Fiddoc e Unico. L’astensione dal lavoro, che durerà otto giorni, dalla mezzanotte del 30 ottobre fino alla mezzanotte del 7 novembre 2024, è stata proclamata in risposta all’«inadeguatezza della scadenza del nuovo adempimento CPB», accentuata dall’incertezza normativa che ha caratterizzato gli aspetti applicativi del recente provvedimento sul concordato preventivo biennale.
I professionisti hanno chiesto una proroga dei termini di adesione al concordato, ritenendo che le tempistiche fissate dalla norma si rivelavano insufficienti per consentire ai contribuenti di valutare correttamente le proprie opzioni fiscali. La situazione è stata aggravata da un contesto normativo che molti hanno giudicato poco chiaro e carente di adeguate informazioni giunte anche pochi giorni prima della scadenza, lasciando i commercialisti in una condizione di difficoltà nel fornire assistenza ai propri clienti.
In un’intervista a Repubblica, Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha aperto alla possibilità di una riapertura dei termini per il concordato preventivo biennale. Osnato ha dichiarato: “Una seconda fase del concordato è ipotizzabile, perché no”, evidenziando l’interesse crescente per questo strumento da parte di contribuenti e professionisti; aggiungendo che gli incassi derivanti dalla prima fase del concordato saranno utilizzati per abbassare l’Irpef, “I conti li farà l’Agenzia delle Entrate tra qualche giorno, ma sono abbastanza ottimista sull’adesione. A due cifre, direi almeno il 15%”, ha affermato, mostrando fiducia nei risultati ottenuti.
Il Vice Presidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha espresso la sua opinione sulla questione del concordato preventivo biennale, sottolineando che “rinviare il concordato fiscale è una scelta di buon senso”. In un post pubblicato su ‘X’, Tajani ha spiegato che maggiori incassi da parte dello Stato potrebbero tradursi in un taglio delle tasse per il ceto medio, in particolare a partire dall’Irpef.
Queste dichiarazioni arrivano in un momento di crescente dibattito sulle politiche fiscali e le scadenze riguardanti il concordato, che ha suscitato preoccupazioni tra i professionisti del settore e i contribuenti.
Tajani ha posto l’accento sull’importanza di trovare un equilibrio tra le esigenze di gettito fiscale e il sostegno alle famiglie e alle imprese, proponendo che la revisione delle scadenze possa rappresentare un’opportunità per migliorare la situazione economica del ceto medio.
Osnato ha anche accennato alla possibilità di ripartire già entro la fine dell’anno, se ci sarà un interesse congiunto da parte di professionisti, contribuenti e governo. “E secondo me l’interesse c’è”, ha concluso, lasciando intendere che i prossimi sviluppi potrebbero portare a una nuova fase del concordato, mirata a sostenere il sistema fiscale italiano e migliorare le condizioni economiche delle famiglie e delle imprese.
Accanto alla gestione del “primo slot della riforma fiscale – CPB” che ha raccolto delle critiche si è aggiunta, “la ciliegina sulla torta – l’anomalia nel Sistema F24” che evidenzia la necessità di un sistema robusto e affidabile per la gestione dei pagamenti fiscali, così come l’importanza di procedure chiare per affrontare eventuali malfunzionamenti. La proroga di dieci giorni rappresenta un gesto di comprensione verso i contribuenti colpiti da un evento imprevedibile, garantendo un margine di sicurezza per adempiere agli obblighi fiscali, ma non è ovviamente una soluzione risolutiva. Infatti questa quest’ultima deve essere raggiunta attraverso il miglioramento strutturale della macchina informatica e con l’ implementazione tecnologica che deve essere maggiormente sorvegliata dai tecnici di Sogei e dell’ Agenzia delle Entrate. La recente anomalia del sistema F24 e la conseguente proroga dei termini hanno dimostrato ancora una volta le criticità del sistema, evidenziando al contempo l’importanza della trasparenza e dell’affidabilità nei servizi fiscali. I contribuenti interessati possono ora usufruire di un periodo aggiuntivo per eseguire gli adempimenti non andati a buon fine, mentre l’Amministrazione deve continuare a monitorare e migliorare i propri sistemi per evitare simili inconvenienti in futuro.
Rumors
Fonti parlamentari avanzano possibilità di riapertura/estensione del concordato, questi i termini utilizzati, in buona sostanza un secondo tempo, ma in ambito ministeriale nessuna precisazione. Quanto alla riapertura dei termini del CPB ad oggi nessuna conferma ufficiale da parte del Vice Ministro Leo.