Sport, diritti e sanzioni

Sport, diritti e sanzioni

La tutela dei diritti nello sport alla luce della riforma dello sport

I diritti umani sono quei diritti fondamentali, universali, inalienabili e indivisibili che spettano a ogni individuo in quanto essere umano indipendentemente da etnia, convinzioni personali, condizione sociale, familiare o patrimoniale, età, intellettiva, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, disabilità o altra condizione. Diritti dei quali non si deve essere privati.

Il diritto fondamentale nello sport è che ogni tesserato sia trattato con rispetto e dignità e che sia tutelato da ogni forma di abuso, molestie, trascuratezza, sfruttamento, violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, a prescindere da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, famigliare, relazionale o sportiva.

Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo e pertanto tutti gli atleti hanno il diritto a svolgere l’attività sportiva in un ambiente consono e degno, nonché rispettoso dei diritti della personalità e della salute.

Negli ultimi anni sono emersi numerosi casi di abusi e violenze nello sport, che hanno evidenziato la necessità di una maggiore tutela per gli atleti, soprattutto i più giovani.

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 39 del 28 febbraio 2021, intitolato “semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi” le associazioni e società sportive, in collaborazione con il CONI e le federazioni, sono tenute a promuovere e rispettare, con l’adozione di modelli organizzativi e codici di condotta, misure atte  a prevenire e contrastare qualsiasi comportamento rilevante (abuso, molestia, violenza di genere ecc.) specialmente se esercitate su minori, e incentivare un ambiente inclusivo che assicuri la dignità e il rispetto dei diritti di tutti coloro che partecipano, a qualsiasi titolo, all’attività sportiva.

Ogni associazione e società sportiva deve anche nominare un responsabile per la protezione contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding), incaricato di vigilare, prevenire e contrastare qualsiasi condotta attiva o omissiva e ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sugli atleti, soci e tesserati  in qualsiasi modalità, di persona o virtuale (web, messaggi, mail, social network, blog, programmazione di sistemi di intelligenza artificiale e altre tecnologie informatiche), nonché di garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi prestando particolare attenzione a situazioni di disagio, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.

Il Responsabile Safeguarding quindi dovrà essere necessariamente un soggetto di comprovata moralità, che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate, con il compito di indagare, ascoltare, e attuare interventi tempestivi e collaborare con le autorità competenti e con i servizi sociali in caso di segnalazioni o violazioni.

In caso di mancata adozione dei modelli e codici di condotta del Responsabile interno contro abusi, violenze e discriminazioni, in base alla gravità della negligenza e al tipo di reato che si sarebbe potuto prevenire, le associazioni sportive si espongono ad una serie di sanzioni.

  • Sanzioni Amministrative – sanzioni pecuniarie proporzionate alla gravità della mancanza e al tipo di associazione o ente sportivo coinvolto.
  • Esclusione da Finanziamenti Pubblici – limitazioni o esclusione dalla possibilità di ricevere sostegni finanziari da enti pubblici.
  • Sospensione o Revoca delle Affiliazioni Federali – Sospensione temporanea o revoca dell’affiliazione alle federazioni sportive nazionali nei casi più gravi.
  • Limitazioni nelle Attività Sportive – Restrizioni nella partecipazione a campionati, tornei e altre manifestazioni sportive organizzate a livello federale.
  • Responsabilità Civile – Risarcimento danni a tesserati o terzi per mancata prevenzione di reati o comportamenti illeciti.

Va infine ricordato che gli autori di abusi nello sport possono subire sanzioni non solo a livello sportivo ma anche condanne penali proporzionate alla gravità dei fatti contestati ed accertati.

 

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