La Cassazione libera il fideiussore se manca l’assenso

La Cassazione libera il fideiussore se manca l’assenso

Per la Cassazione è sempre necessaria la “speciale autorizzazione” del fideiussore in caso di peggioramento delle condizioni del debitore.

Non di rado, nei rapporti di finanziamento bancario garantiti da fideiussione il fideiubente, in sede di escussione della garanzia, lamenta la concessione di linee di credito al debitore principale oltre la sua meritevolezza.

In tal senso si eccepisce l’assunzione, da parte della banca, di una condotta illecita, anche perché contraria al noto principio della correttezza e buona fede.

La situazione ricorrente nella prassi è quella di un istituto di credito che, avendo già in passato fatto credito al cliente acquisendo fideiussione omnibus, non gli nega ulteriori facilitazioni che, invece, non gli avrebbe concesso in assenza di garanzia, stante il peggioramento della sua situazione economica.

Invero, dinanzi all’eccezione del fideiussore, l’istituto di credito replica sempre asserendo che, come da clausola ritualmente apposta nei contratti di fideiussione, sarebbe stato onere del garante mantenersi informato sulle condizioni economiche del soggetto garantito.

Ebbene, con ordinanza n.20665 del 24.07.2024, la Corte di Cassazione ha chiarito che la clausola del contratto di fideiussione mediante la quale il fideiussore si obblighi a mantenersi informato sulle condizioni patrimoniali del debitore non esime la banca dal rispetto – pena la liberazione del fideiussore – dell’art.1956 c.c. e dunque dall’acquisizione della “speciale autorizzazione” prevista dal ridetto articolo.

Il “disinnesco” della regola, dice la Cassazione, si ha solo nel caso in cui il fideiussore coincida con il debitore, per essere il legale rappresentante del soggetto garantito.