Beni e tecnologie strategiche export critico per l’economia

Beni e tecnologie strategiche export critico per l’economia

Dopo la cosiddetta “internazionalizzazione” l’Europa si rende conto dei danni prodotti allocando in Cina la produzione della componentistica

Con il nuovo millennio il mondo imprenditoriale internazionale ha visto nelle produzioni in Cina il nuovo sistema per marginare meglio, in pieno delirio di spending rewiev, complice anche una politica di agevolazioni che quel paese ha sventolato davanti agli occhi di chi non ha mai dato il giusto valore al proprio Know How.

Questo ha portato nell’arco di pochissimo tempo a svuotare la nostra economia della produzione di componentistica e semilavorati, tanto che molti settori dipendono a tal punto dalla Cina che si stanno, finalmente, rendendo conto di cosa sia effettivamente strategico.

D’altra parte, tra le tante cose che Trump ha affermato è la sua volontà di riappropriarsi dell’industria dei microchips che pur non essendo cinese è comunque Taiwanese e come tale a rischio.

Nel nostro piccolo, che tanto piccolo non è, si è assistito ad una migrazione verso i produttori cinesi della componentistica di ogni tipo e genere (plastica, minuteria metallica, microfusioni e estrusioni, ecc.) con grave danno dei nostri produttori che fino a pochi anni fa erano, ad esempio, i più grandi fornitori (di qualità) dell’industria automobilistica nazionale ma anche tedesca e francese.

L’attuale governo in accordo ad una lungimiranza strategica vorrebbe addirittura rivedere e riattivare le concessioni minerarie rendendosi conto che la disponibilità di certi minerali e dei prodotti da essi derivati possano divenire nel breve anch’essi strategici.

La caccia a terre rare, materie prime critiche e strategiche come cobalto, litio, nichel o grafite, ovvero a tutti quei minerali che sono il motore dell’industria globale del prossimo futuro e che servono per produrre microchip, semiconduttori, batterie e pannelli solari ha portato la Comunità Europee a promulgare una proposta di Regolamento comunitario che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e che modifica i regolamenti (UE) n. 168/2013, (UE) 2018/858, (UE) 2018/1724 e (UE) 2019/1020

Quello che mi auguro è, ad esempio, la riattivazione della produzione (in maniera ambientalmente sostenibile) della pietra pomice nelle Isole Eolie per utilizzarla al posto delle microplastiche (eliminando tale problema) nell’intero settore degli abrasivi che coinvolge dai prodotti per la pulizia (CIF e similari) alla cosmetica (dentifrici e creme esfolianti) per giungere a tutti gli abrasivi industriali utilizzati per la lucidatura dei metalli e delle vernici (carrozzerie).

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