Astensionismo nel Voto alle Elezioni Europee
Alle elezioni europee si è registrato un record negativo poiché un italiano su due ha deciso di non andare a votare.
Di fronte a numeri così rilevanti è fondamentale che politica ed istituzioni si impegnino per rimuovere le cause che portano
i cittadini a ritenere inutile il principale strumento di espressione della democrazia.
Alla base di questa scelta vi sono, fondamentalmente, la disillusione politica e la percezione che le istituzioni europee siano distanti e non rispondano adeguatamente alle esigenze locali.
La complessità del sistema politico europeo e la sensazione che le decisioni importanti vengano prese senza un vero coinvolgimento dei cittadini rafforzano questo sentimento di alienazione.
In questi quattro anni che ci separano dalle prossime elezioni diventa, dunque, fondamentale porsi come obiettivo strategico di eliminare, o quantomeno ridurre queste cause al fine di aumentare in modo significativo il numero di coloro che votano.
Affrontare il problema dell’astensionismo richiede, del resto, un approccio multifattoriale.
In primo luogo avviando un percorso nelle scuole superiori con programmi educativi che spiegano il funzionamento dell’Unione Europea ed usando i media ed i social per informare quanto più cittadini possibile su quanto avviene a Bruxelles.
Va, poi, sottolineato che molte normative mal si adattano alla realtà italiana poiché il nostro Paese è molto differente, ad esempio, dal contesto tedesco o francese ed è quindi strategico un intervento più mirato del nostro Legislatore per recepire in modo meno rigido le direttive rendendole ne l’applicazione più coerente con il nostro tessuto economico e sociale.
Infine, credo che sia indispensabile riformare in modo sostanziale le istituzioni europee per renderle più vicine ai cittadini magari con una maggiore decentralizzazione del potere e l’introduzione di meccanismi che permettano una partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche.