Il Pignoramento immobiliare

Il Pignoramento immobiliare

La nomina del Custode

Il Pignoramento ha lo scopo di privare il debitore della disponibilità del bene.

A seguito della riforma Cartabia il secondo comma dell’art.559 cpc prevede che il giudice dell’esecuzione, salvo che, la sostituzione nella custodia non abbia alcuna utilità ai fini della conservazione o della amministrazione del bene o per la vendita , contestualmente alla nomina dell’esperto di cui all’art.569 con provvedimento nomina custode giudiziario del compendio pignorato un professionista iscritto nell’elenco di cui all’art.179-ter delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile o l’istituto di cui al primo comma dell’articolo 534 c.p.c..

Già con la riforma del 2005 era stata limitata la possibilità che il debitore restasse custode dell’immobile pignorato prevedendo infatti che il debitore rimanesse custode solo fino alla fase liquidativa.

La ratio della modifica intervenuta con la riforma Cartabia va ricercata nell’esigenza del legislatore di voler affidare un ruolo prevalente alla figura del custode da qui ne discende la centralità del suo ruolo che, a parere della scrivente, necessariamente dovrà essere poi considerata anche al fine del calcolo del suo compenso.

Assunzione dell’incarico e accesso al bene

Il professionista nominato dovrà preliminarmente accettare l’incarico, provvedere ad estrarre tutte le informazioni utili allo svolgimento dell’incarico dagli atti del fascicolo dell’esecuzione.

L’accesso al bene da parte del custode deve essere preceduto dall’invio della raccomandata A.R. all’esecutato con la quale gli comunica di essere stato nominato custode e di voler visionare l’immobile. Il custode preliminarmente dovrà acquisire un certificato di residenza e lo stato di famiglia del debitore anche per verificare l’esatto indirizzo a cui inviare la raccomandata.

Dal momento dell’accesso all’immobile pignorato da parte del custode e del perito nominati congiuntamente (la riforma Cartabia in tal senso ha recepito le buone prassi già da tempo adottate da molti Tribunali), il debitore è informato dal custode giudiziario, delle ragioni del pignoramento (allorquando ancora gli siano sconosciute nonostante la corretta notificazione degli atti da parte del creditore procedente), dell’iter della procedura, del significato e della portata dell’udienza ex art 569 CPC, dei rimedi ex-lege (sospensione concordata della procedura, conversione del pignoramento e sovraindebitamento) previsti per evitare la vendita all’asta (la riforma Cartabia ha introdotto nel codice di rito la disciplina finora posta in essere stragiudizialmente dal debitore con l’espressione di “saldo e stralcio”).

Il ruolo sociale del Custode

Il custode durante l’accesso al bene dovrà eseguire scrupolosamente tutte le operazioni dettate da codice di procedura civile pur non scordando il suo “ruolo sociale”.

Il Custode giudiziario, può e deve svolgere anche un ruolo “sociale” infatti nell’ambito delle procedure per espropriazione immobiliare, raccogliendo e valutando i dati che emergono dalle condizioni personali, patrimoniali, sociali e di salute fisica e mentale del debitore e dei suoi familiari conviventi, al fine di sottoporli all’attenzione delle istituzioni pubbliche deputate all’assistenza delle fasce deboli della cittadinanza.

Il ruolo super partes svolto dall’ausiliario del Giudice assume così un peso specifico sempre maggiore nell’ambito delle procedure per espropriazione immobiliare, contemperando l’interesse a un rapido recupero del credito con la tutela di soggetti deboli travolti dal provvedimento di liberazione dell’immobile pignorato spesso fino a condurli alla disperazione ed è proprio il custode giudiziario, a toccare con mano tale disperazione e a dover sapientemente gestire situazioni più o meno gravi spesso purtroppo non contemplate dal legislatore.

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