Associazione Economisti Online

Semplificazioni: Basta la parola?

Semplificazioni: Basta la parola?

Semplificazione: serve un differente approccio anche del CNDCEC

Una delle istanze che maggiormente viene fatta dalla categoria alla Politica è la semplificazione.

Non si parla solo di una riduzione di obblighi e vincoli fiscali, ma di una modifica di approccio che porti a snellire la burocrazia in tutti i campi, limitando gli adempimenti e gli obblighi solo a quelli necessari e funzionali ai fini dell’attività che viene richiesta.

In parole povere si chiede allo Stato nel suo complesso di dar vita a processi che mirino a rendere le cose più facili da comprendere o da gestire, eliminando ostacoli o complicazioni.

Mi suscita, quindi, qualche perplessità vedere che, a fronte di questa costante (e giusta) richiesta fatta dai vertici della categoria alla politica, si assista, al contrario, al nostro interno, ad un approccio volto a complicare piuttosto che semplificare l’attività degli Ordini territoriali e degli iscritti.

Senza entrare nei singoli dettagli, da presidente di Ordine, a mio parere, stiamo vivendo un progressivo incremento di regole (ad esempio nella formazione) che aumentano i costi di gestione dell’Ente e che non sono processi derivanti da norme.

Stesso discorso anche per gli iscritti che vedono nel Codice deontologico di nuova stesura obblighi e divieti a mio avviso assolutamente non necessari.

I principi di comportamento, poi, redatti a getto continuo (ma poco condivisi in sede di redazione e con pubbliche consultazioni “più veloci della luce”), che dovrebbero aiutare i Colleghi nell’esercizio della professione, a volte sembra soffrano (e mi si scusi il richiamo) della “sindrome del primo della classe”, con una interpretazione della norma eccessivamente rigida.

Anche la bozza di modifica del nostro D.lgs.139/05 sottoposta dal Presidente De Nuccio ai Presidenti degli Ordini territoriali, che andrà in una prima analisi in discussione l’11 e 12 giugno, sembra soffra di un eccesso di complicazioni, introducendo, ad esempio, un sistema elettorale così arzigogolato (e mai utilizzato) che ci stiamo confrontando fra Ordini per capirne i meccanismi.

Come ormai d’abitudine, il tempo lasciato per leggere, analizzare e commentare anche questo testo è minimo e si spera (ma non sono ottimista) in un rinvio che consenta di effettuare un’analisi approfondita.

La nostra Categoria (come il resto del Paese) necessita di un approccio moderno, che deve diventare una “forma mentis” volto a snellire quanto più possibile i processi che appesantiscono un’attività già di per sé difficile e complessa ed auspico che il CNDCEC, in un’ottica di miglioramento, modifichi il proprio approccio riducendo il disagio degli iscritti e rendendo più appetibile la nostra professione.

3 pensieri su “Semplificazioni: Basta la parola?

  1. Felice dice:

    Troppo spesso ci si riempie la bocca e si parla di semplificazione; ogni volta che si vuole semplificare in effetti si complica ancora di più la normativa (e la vita di chi quella norma deve applicare). Brava Marcella per aver posto il problema semplificazione per la nostra categoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.