La complessità della sostenibilità – Partire dal perchè 1a Parte
Scopri come le imprese possono prosperare adottando una visione a lungo termine, integrando ESG e strategia
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, dove la sostenibilità è diventata una priorità globale definita dagli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, le imprese che aspirano a prosperare devono necessariamente adottare una visione di lungo termine. La sfida dei nostri giorni è riuscire a rendere le imprese sostenibili, non solo in termini di risultati economici ma soprattutto di governance.
Definizione e importanza della governance aziendale
La governance aziendale, un concetto ormai radicato anche nel linguaggio italiano, rappresenta il “governo dell’azienda”, ossia quel sistema di regole, processi e pratiche che definiscono come un’impresa viene gestita. Comprende la struttura organizzativa, i ruoli e le responsabilità dei dirigenti, i sistemi di controllo interno e le relazioni con gli stakeholder. Una governance efficace integra gli obiettivi ESG (Environmental, Social, and Governance) all’interno della strategia aziendale, definendo obiettivi, misurando i progressi e rendicontando le azioni intraprese. Questo approccio favorisce la creazione di valore condiviso, non solo per gli azionisti ma anche per la società e l’ambiente.
Una governance solida promuove la trasparenza nella comunicazione delle informazioni relative a come l’intera organizzazione aziendale riflette impatta a livello sociale, ambientale ed economico. Questo aspetto rafforza la fiducia degli stakeholder, accrescendo la reputazione e la legittimità del brand. L’efficacia di una buona governance permette di identificare, valutare, gestire i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità. Questo approccio proattivo consente di prevenire potenziali danni e cogliere le occasioni derivanti da un impegno verso gli obiettivi dell’agenda 2030.
Puntare a una governance inclusiva significa coinvolgere attivamente gli stakeholder – dipendenti, clienti, fornitori e comunità locali – nel processo decisionale. Questo favorisce la collaborazione, l’innovazione e la costruzione di relazioni positive con le parti interessate. Inoltre, promuovere una cultura aziendale basata sull’etica e sull’integrità garantisce il rispetto dei principi di sostenibilità in tutte le attività aziendali, rafforzando la fiducia e la credibilità dell’itera impresa.
Un’efficace governance si incastra in modo perfetto al concetto di continuità aziendale introdotta dalla nuova legge sulla crisi d’impresa, diventando un fattore chiave per la generazione di profitto sostenibile nel tempo. Le imprese che adottano modelli di governance solida tendono a ridurre i rischi e i costi, a migliorare l’efficienza operativa, ad attrarre investitori sempre più attenti ai criteri ESG, a fidelizzare i clienti grazie a pratiche etiche e a motivare i dipendenti, rendendoli più produttivi e leali.
Se non sai aiutare te stesso non potrai aiutare gli altri
La governance e la sostenibilità non sono solo concetti astratti, ma rappresentano elementi concreti per il successo aziendale a lungo termine. Un’impresa che integra efficacemente i principi di governance e sostenibilità nella propria strategia è in grado di generare profitti in modo duraturo, creando valore per tutti gli stakeholder e per il pianeta. Una governance solida e sostenibile rappresenta il primo passo per costruire una base forte su cui poggiare le altre dimensioni della sostenibilità: quella sociale e ambientale.
Attualmente, si parla molto di ESG, acronimo che sta per Environmental, Social, and Governance. Tuttavia, considerata l’importanza cruciale della governance, si potrebbe argomentare che la sigla dovrebbe essere rimodulata in GSE, mettendo la governance al primo posto. Questo perché una buona governance è fondamentale per gestire l’azienda in modo sostenibile, garantendo che le decisioni prese siano orientate alla creazione di valore a lungo termine per tutti quanti. Pensare all’ambiente come unica priorità è riduttivo, perché, come dice il proverbio buddista, se non sai aiutare prima te stesso, non potrai aiutare il tuo prossimo.
Mettere la governance al centro del focus permette di creare le condizioni necessarie affinché l’azienda possa poi concentrarsi sulla sostenibilità ambientale e sociale. Solo con una governance forte e trasparente si possono implementare efficacemente politiche ambientali e sociali che siano davvero sostenibili e che rispondano agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
La minaccia alla sostenibilità: la difficoltà a pensare a lungo termine
Le imprese spesso trovano difficoltà a pensare nel lungo termine per diverse ragioni, che spaziano dalle pressioni economiche immediate alle caratteristiche intrinseche del comportamento umano e del funzionamento del cervello. Questo fenomeno è radicato sia in fattori organizzativi che psicologici.
Le micro e piccole imprese costituiscono il 99% delle imprese italiane. Mediamente, fatturano meno di 10 milioni di euro e occupano meno di 10 addetti. In totale, sono circa 4 milioni e mezzo di aziende che impiegano circa 10 milioni di lavoratori, contribuendo a produrre il 40% dell’economia italiana. Queste imprese affrontano notevoli difficoltà nel pensare a lungo termine, una sfida radicata nella natura delle difficoltà quotidiane che devono affrontare e nel modo in cui il nostro cervello è programmato per gestire tali sfide.
La maggior parte dei titolari di attività che gestiscono queste imprese sono talmente immersi nelle urgenze quotidiane da non avere il tempo o le risorse mentali per pensare al futuro. Le neuroscienze spiegano bene perché questo avviene: il cervello umano tende a risparmiare energie concentrandosi su ciò che è immediatamente rilevante e percepibile.
Questo meccanismo naturale porta a una concentrazione sulle emergenze del presente, trascurando spesso la pianificazione strategica a lungo termine che sarebbe necessaria per garantire la crescita e la sostenibilità delle imprese.
Sfide Quotidiane e Gestione delle Energie
I titolari di micro e piccole imprese si trovano costantemente a dover risolvere problemi urgenti e immediati, come la gestione dei flussi di cassa, il pagamento dei fornitori, la soddisfazione dei clienti e la conformità alle normative. Queste sfide quotidiane richiedono un’attenzione continua e una risoluzione rapida, lasciando poco spazio per la pianificazione strategica a lungo termine. Il nostro cervello, per risparmiare energia, tende a focalizzarsi su problemi immediati piuttosto che su quelli percepiti come distanti o incerti.
Neuroscienze e Percezione del Futuro
Dal punto di vista psicologico, la difficoltà nel pensare a lungo termine può essere spiegata anche dalle neuroscienze. Il nostro cervello è predisposto a risparmiare energia e a focalizzarsi su ciò che è immediatamente rilevante e percepito come reale. Il futuro distante, sentito come astratto e incerto, richiede un maggiore sforzo cognitivo per essere considerato seriamente. Questa tendenza è accentuata dalla “piramide dei bisogni” di Maslow, la quale evidenzia come i bisogni di base e primari più immediati, come la sicurezza e la stabilità economica, debbano essere soddisfatti prima di poter aspirare a realizzare bisogni superiori e più astratti, come l’autorealizzazione e la pianificazione a lungo termine.
Il cervello umano, infatti, tende a filtrare le informazioni sulla base della loro rilevanza immediata. Le urgenze quotidiane e i problemi immediati ricevono la priorità perché sono percepiti come più concreti e urgenti, e sono visti come portatori di dolore se non risolti. Questo fenomeno è noto come “bias del presente”, che spinge le persone a sopravvalutare i benefici immediati rispetto ai vantaggi futuri. La parte del cervello responsabile del pensiero a lungo termine, la neocorteccia, richiede più energia e risorse cognitive per funzionare, mentre il cervello limbico, che gestisce le risposte emotive e immediate, è più efficiente nel rispondere alle esigenze quotidiane.
Le neuroscienze ci insegnano che il cervello umano è cablato per dare priorità alle minacce e ai bisogni immediati. Per i titolari di piccole imprese, queste necessità quotidiane sono spesso così pressanti che le considerazioni a lungo termine sembrano quasi irreali e vengono, quindi, messe da parte.
I Problemi di Tutti i Giorni
I problemi quotidiani che rubano le energie dei titolari di attività sono molteplici:
- Gestione dei Flussi di Cassa: Assicurarsi che ci siano abbastanza entrate per coprire le spese operative è una preoccupazione costante. Il rischio di non riuscire a pagare i fornitori o i dipendenti può essere paralizzante.
- Adempimenti Normativi: Le piccole imprese devono conformarsi a numerose normative fiscali, lavorative e di sicurezza. La burocrazia può diventare un peso significativo, sottraendo tempo e risorse mentali alla gestione strategica.
- Soddisfazione dei Clienti: Garantire che i clienti siano soddisfatti è cruciale per la sopravvivenza dell’azienda. Reclami, resi e richieste speciali richiedono un’attenzione costante e immediata.
- Concorrenza: Le micro imprese spesso competono in mercati saturi e devono costantemente innovare e adattarsi per rimanere competitive. Questo richiede un monitoraggio continuo delle tendenze di mercato e delle azioni dei concorrenti.
- Risorse Limitate: Con risorse finanziarie e umane limitate, i titolari di piccole imprese spesso devono indossare molteplici cappelli, gestendo simultaneamente aspetti operativi, amministrativi e strategici del business.
- Salute Mentale e Stress: La pressione costante e la necessità di prendere decisioni rapide e difficili possono portare a stress e burnout, riducendo ulteriormente la capacità di pensare a lungo termine.
Accecamento da Percezione della realtà
In questo contesto, la percezione della realtà gioca un ruolo cruciale nel modo in cui i titolari d’impresa affrontano le sfide quotidiane e pianificano il loro futuro. La percezione della realtà è soggettiva e condizionata dal proprio modo di pensare e di credere su ciò che è vero. Di conseguenza, essa è fortemente influenzata dalle urgenze immediate e dai problemi concreti che affrontiamo ogni giorno. Questo meccanismo mentale, pur essendo utile per risolvere problemi immediati, può renderci ciechi di fronte alle opportunità e ai rischi a lungo termine.
Le urgenze quotidiane, come la gestione dei flussi di cassa, il pagamento dei fornitori, la soddisfazione dei clienti e la conformità alle normative, richiedono un’attenzione immediata, perché portatori di conseguenze devastanti per l’economia aziendale. Questi problemi concreti sono percepiti come più urgenti perché hanno un impatto diretto e immediato sulla sopravvivenza dell’azienda. Di conseguenza, il nostro cervello, programmato per risparmiare energie e rispondere rapidamente alle minacce percepite, tende a concentrarsi su ciò che è più rilevante nel breve termine.
La formazione porta alla Meta Visione
Ciò che non è immediatamente evidente viene spesso ignorato. Esiste proprio un’incapacità a vedere ciò che non è visibile ad occhio nudo. Lo strumento per vedere al di là di quella che io chiamo “la montagna delle complicazioni” è formarsi con nuova conoscenza per allargare la propria sfera di influenza su tutto ciò che possiamo controllare, ciò che possiamo influenzare e su ciò che dobbiamo accettare perché non si può cambiare.
Questo processo di formazione e acquisizione di nuove competenze consente ai titolari di micro e piccole imprese di sviluppare una meta-visione più ampia e strategica. Attraverso l’apprendimento continuo, è possibile identificare opportunità e rischi che altrimenti rimarrebbero nascosti, permettendo una pianificazione più efficace e a lungo termine.
La gestione della propria sfera di influenza
Ampliare la propria sfera di influenza significa anche diventare più resilienti e preparati ad affrontare le sfide. Ciò implica non solo concentrarsi su ciò che è sotto il nostro diretto controllo, ma anche riconoscere le aree dove possiamo esercitare un’influenza e, infine, accettare le circostanze che non possiamo cambiare. Questo approccio, che combina conoscenza e adattabilità, aiuta a superare le limitazioni imposte dalle urgenze quotidiane e a costruire un futuro più sostenibile e prospero per l’intero business.
La Pianificazione a lungo termine, fantasia o realtà
Per un titolare di piccola impresa, pianificare a lungo termine può sembrare una fantasia quando ci sono bollette da pagare e clienti da soddisfare oggi. La percezione della realtà è fortemente influenzata dalle urgenze quotidiane, e il cervello umano è naturalmente predisposto a rispondere a queste prime di tutto. Questo è un meccanismo di sopravvivenza che ha radici profonde nella nostra evoluzione, dove la priorità è sempre stata data alle minacce immediate piuttosto che a quelle lontane nel tempo. Ricordiamoci che il contesto è sempre più forte della forza di volontà e esercita una pressione talmente forte che non riusciamo facilmente a sottrarci.
Dobbiamo sempre tenere a mente che qualunque organizzazione è composta da individui che portano queste fragilità neuro cognitive in tutti i processi decisionali aziendali. Quando i decisori sono focalizzati sulla risoluzione di problemi immediati, è difficile allocare risorse e attenzione a strategie che porteranno frutti solo in un futuro distante.
Superare queste sfide è possibile
Ricordiamoci sempre che dietro ogni ruolo e in tutte le organizzazioni, compresa l’impresa, c’è un essere umano che, con le sue fragilità e imperfezioni, incide sul successo o il fallimento delle sue decisioni.
Per questo i titolari di attività devono adottare strategie consapevoli che incoraggino il pensiero a lungo termine, includere la definizione di obiettivi chiari e misurabili a lungo termine, l’incentivazione di pratiche di governance che promuovano la sostenibilità e l’innovazione, e l’adozione di un “perché” forte e motivante, come suggerito da Simon Sinek. Partire da un “perché” chiaro aiuta a mantenere l’organizzazione focalizzata su una visione a lungo termine, riducendo l’impatto delle urgenze quotidiane e favorendo un approccio più equilibrato e sostenibile.
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