Immobili confiscati alla Mafia

Immobili confiscati alla Mafia

Le irregolarità tecniche-urbanistiche di un bene demaniale

La norma

In ottemperanza alla norma urbanistica vigente, non è possibile presentare titoli autorizzativi (dal Comune e dal Demanio) su immobili sui quali sono presenti abusi edilizi e pertanto, la presentazione di qualsiasi istanza nello stato di fatto dell’immobile, risulterebbe illegittima vista la presenza delle difformità evidenziate.

In tal senso risulta perentoria la preventiva rimozione di tutte le difformità non sanabili riscontrate sull’immobile, avviando solo successivamente le procedure di regolarizzazione delle difformità presenti ma suscettibili di regolarizzazione in sanatoria.

Dovrà pertanto essere intrapreso un programma di rimozioni, in accordo con le esigenze operative ed economiche dettate dalla committenza, concentrandosi preliminarmente sull’immobile e avviare la rimozione dei manufatti a carattere temporaneo , in modo da restituire una condizione generale dei manufatti atta all’applicazione degli strumenti di regolarizzazione Urbanistica individuati, nel dettaglio:

  • per quanto concerne l’immobile si dovranno rimuovere tutte le opere non legittimate e solo successivamente avviare la regolarizzazione delle sole parti autorizzabili mediante accertamento di conformità;
  • analogamente, anche per le opere a carattere temporaneo, non potrà essere avviata alcuna attività di regolarizzazione prima della rimozione delle stesse, questo in quanto, l’autorizzazione temporanea ricorrente di opere amovibili su porzioni demaniali, prevede lo smontaggio dei manufatti al termine del periodo autorizzativo (180 giorni), la permanenza in loco delle opere determina di fatto una condizione ostativa alla presentazione dei titoli urbanistici di regolarizzazione.

Resta sottintesa inoltre, la rimozione preventiva di tutte le opere installate a carattere permanente non compatibili con la natura temporanea dell’autorizzazione, (pavimentazioni non amovibili, volumi non autorizzati, etc.).

Le maggiori criticità

Le difficoltà maggiori sono ravvisabili nella complessità della materia che a livello urbanistico è complicato da inquadrare e definire e dalla difficoltà di interlocuzioni con gli attori competenti.

Un ulteriore criticità è rappresentata certamente dai notevoli costi necessari per le predette attività di rimozione delle difformità non sanabili riscontrate sull’immobile, e delle attività di regolarizzazione delle difformità presenti ma suscettibili di regolarizzazione in sanatoria.

Inoltre la rimozione degli abusi limita fortemente l’utilizzo dell’immobile.

Al fine del riutilizzo dell’immobile è consigliata inoltre l’interdizione delle porzioni di immobile abusive accessibili dall’esterno del fabbricato (scala, terrazzo, veranda) sia per motivi di sicurezza legati agli aspetti strutturali ed impiantistici e sia per la protezione dell’incolumità altrui.

L’utilizzo parziale del bene o il mancato riutilizzo del bene inoltre contrasta con la finalità sociale del riutilizzo del bene confiscato e con lo scopo della restituzione dello stesso bene al territorio già colpito dalle vicende legate alla criminalità organizzata.

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