L’evoluzione sociale indotta dalle auto elettriche

L’evoluzione sociale indotta dalle auto elettriche

Nelle scorse settimane ho avuto la ventura di provare un’auto elettrica e l’esperienza mi ha fatto riflettere.

Infatti, avendo noleggiato una utilitaria con una autonomia operativa molto modesta (145 km in “eco mode”) che aveva una forte riduzione già all’accensione dei fari (125 km).L’autonomia si sarebbe ulteriormente ridotta se avessi voluto riscaldare l’abitacolo (circa 90 km).

Come è facilmente intuibile , a questo punto, mi sono trovato nelle ambascie e angosce di dover continuare a cercare le “colonnine” ricordando e comprendendo perché nell’estate scorsa avevo visto molte auto elettriche, Tesla comprese, viaggiare con i finestrini abbassati per non utilizzare energia per il condizionatore per cercare di arrivare (accaldati) a destinazione.

In questo modo ho compreso come, forse, si evolveranno alcuni aspetti di costume automobilistico che per noi italiani rappresenta un aspetto non indifferente.

Credo che il futuro ci riserverà quattro tipologie di impianti/situazioni in ambito pubblico.

La prima, quello “cittadina” in cui il fruitore della ricarica, probabilmente, lascerà l’auto attaccata alla colonnina sotto casa o vicino all’ufficio per tutto il giorno o tutta la notte, con danno degli altri utenti (anche se Tesla, giustamente, addebita i tempi di permanenza dopo il completamento della ricarica).

La seconda, quello di colonnine poste in luoghi relativamente isolati in contesti in cui l’auto verrà “presidiata” dal proprietario, assediata da altri utenti in attesa della fine dell’altrui ricarica, che orbiteranno attorno all’agognato oggetto del desiderio.

Le ultime due saranno situazioni più interessanti.

La prima quella tipica da centro commerciale o da supermercato nella quale durante gli acquisti si ricarica l’auto abbinando l’utile (acquisti) al molto utile (ricarica) con tempi abbastanza coerenti tra le due operazioni.

L’ultima tipologia è un poco surreale e riguarda la sosta per ricaricare in autostrada dove, anche in assenza di code, anche quelle cosiddette “rapide”, che però non sono “molto rapide” per le auto elettriche “normali” dato che normalmente può variare da 30/40 minuti (80%) a oltre un’ora e mezza per una ricarica completa.

A questo punto vedremo, probabilmente, comparire aree giochi per bimbi, supermercati o almeno una crescita dei negozi, dei prodotti e dei servizi offerti per “far passare il tempo” in attesa di ripartire.

In caso di code ferragostiane……???

 

No IA, No chatgpt

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