Vittime di giustizia

Vittime di giustizia

Vi è mai capitato di parlare con una vittima di giustizia?

Persone. Cittadini italiani. Vivono accanto a voi. Hanno tutti lo stesso sguardo. Triste, deluso, disincantato. Lo sguardo di chi credeva nella Giustizia, ma ha trovato solo “ingiustizia”.

Di seguito, in sintesi, alcune delle loro storie, avvenute davanti a Giudici italiani, i nomi sono di fantasia per rispettare la loro riservatezza…

Francesco

Sorgono problemi con Paola per la divisione di una casa acquistata all’asta. Vengono radicati dei giudizi. Paola è la moglie di un giudice che lavora nello stesso Tribunale competente per territorio.

Dopo oltre vent’anni di cause, penali (nelle quali Francesco viene assolto con formula piena) e civili (regolarmente perse con buona pace del diritto e del vero) i giudizi sono ancora in corso.

Si pensi che un giudice onorario ha redatto una sentenza, modificando l’assegnazione che anni prima un giudice togato aveva dichiarato a favore di entrambi (in assenza di contestazioni), dichiarando che in effetti l’assegnazione fosse valida solo a favore di Paola.

Giovanni

Contrasse due mutui per acquistare due appartamenti. Non pagò alcune rate. La banca, nonostante Giovanni fosse tornato in bonis e intendesse sanare il suo debito, non accettò alcuna proposta. Chiese di conoscere l’importo del suo debito. Ma la banca non glielo comunicò mai. La prima casa venne venduta, poi venne venduta anche la seconda, quest’ultima venduta ad una persona che anni prima era stata coinvolta e condannata per irregolarità in aste pubbliche.

Con una perizia di parte dimostrò la falsità di alcune firme apposte davanti al professionista delegato. Gli vennero persino prospettate dal giudice dell’esecuzione gravi conseguenze per lite temeraria, poiché la sottoscrizione non poteva essere falsa in quanto apposta davanti a un Pubblico Ufficiale.

La Procura della Repubblica, cui aveva segnalato l’anomalia, abbracciò la lettura del giudice dell’esecuzione ed archiviò il caso.

Nel processo per usura invece, venne tratto a giudizio il direttore di una banca cessionaria totalmente estranea alla vicenda denunciata, denuncia che Giovanni aveva proposto contro un altro istituto bancario che mai venne neppure indagato.

Antonio

Venne sottoposto ad esecuzione forzata sulla base di un decreto ingiuntivo nel quale veniva indicato come fideiussore di un debito contratto da Giulio e che mai aveva firmato.

Il decreto ingiuntivo depositato in giudizio, mai ricevuto da Antonio che all’epoca viveva all’estero, non era corredato dalle cambiali che la banca assumeva essere state sottoscritte per fideiussione da Antonio.

Il giudizio andò avanti per anni, diverse opposizioni vennero rigettate, finché la banca, in fase di vendita dei beni all’asta, messa alle strette, per evitare di depositare le cambiali, in corso di esecuzione cedette il credito e la società cessionaria rinunciò all’esecuzione.

Un semplice controllo avrebbe evitato anni di processo esecutivo.

Andrea

Accusato di minacce in un processo penale iniziato su denuncia di un suo condomino, figlio di altro condomino che gli aveva intentato causa civile per questioni condominiali.

Tutta la famiglia unita testimonia contro di lui. L’unica testimonianza a suo favore, non viene presa in considerazione e viene condannato.

Cosa c’è dietro tutte queste decisioni della giustizia ordinaria?

Tante e tante sono le storie di cittadini che, non sono assurte agli onori della cronaca perché sono storie di gente comune che, non suscitano l’interesse dei mass media, sono storie ordinarie che passano nel silenzio, con vittime che appaiono meri soccombenti in giudizio o imputati condannati.

Pochi sanno che purtroppo qualche volta influiscono sull’esito dei giudizi amicizie e/o parentele, simpatie o antipatie verso la persona o il suo avvocato e persino l’umore del giudice, con buona pace di equità e uguaglianza davanti alle legge.

Da una parte i Giudici che fanno il loro dovere anche a costo della vita, eroi che amministrano con scienza, coscienza e onestà la Giustizia.

Dall’altra persone, esseri umani, che amministrano la giustizia senza mai rendere conto a nessuno del loro operato, protetti da una sorta di sistema che tace e acconsente.

Mentre i poveri malcapitati, vedono, subiscono e spesso non capiscono neppure cosa accada dietro le quinte.

L’ultima inchiesta conosciuta ha portato alla luce un sistema di “vendita” di Giustizia a Lecce, che vede coinvolti un giudice ed alcuni avvocati e consulenti tecnici, più datato il c.d. sistema Saguto in Sicilia o ancora il caso esploso al Tribunale di Tempio Pausania, per non parlare del più famoso caso Palamara, in qualche modo caduto nell’oblio.

Cosa sta accadendo alla nostra Giustizia?

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