L’importanza del budget di tesoreria
di Giancarlo Coppola
Dottore Commercialista
Faculty Member Mastebank – Direttore Area Research (www.masterbank.it)
Presidente ANEFI – Ass. Naz. Esperti in Finanziamenti d’Impresa (www.anefi.it)
Il recente periodo di isolamento dovuto alle misure di contenimento, in seguito all’emergenza Covid-19, ha sconvolto il tessuto economico nazionale. Al di là delle conseguenze economiche, dovute alla perdita di fatturato, il pericolo maggiore per la sopravvivenza delle imprese è dato dalla distruzione di liquidità. Durante il lockdown, infatti, ancorché le imprese siano state chiuse, le scadenze delle rate dei mutui, i pagamenti di fornitori e utenze non sono state annullate. È vero che, in molti casi, le imprese hanno usufruito di un rinvio dei pagamenti, ma alla nuova scadenza i debiti dovranno essere onorati. Pertanto, alla riapertura, le imprese dovranno produrre un surplus di liquidità per saldare, oltre le scadenze della gestione corrente anche l’arretrato che si sarà prodotto durante il lockdown.
Diventa fondamentale, a questo punto, saper prevedere l’evolversi della dinamica finanziaria. Lo strumento principale da usare, in questo caso, è il budget di tesoreria. Non è necessario dotarsi di potenti software ad hoc, un semplice foglio elettronico, come quello dell’immagine che segue, è più che sufficiente ed il dettaglio di previsione su base mensile è idoneo allo scopo che ci prefiggiamo.
Una volta impostato un foglio elettronico come quello descritto nell’immagine, la costruzione del piano di tesoreria è piuttosto semplice. Si procede individuando i debiti scaduti (fornitori, utenze, rate di mutui, eventuali rateazioni di imposte, ecc.); successivamente si classificano secondo le nuove scadenze e si riportano ai vari mesi. Il passaggio successivo è prevedere le uscite finanziarie legate al normale ciclo operativo futuro. Si completa la previsione con le entrate connesse ai ricavi. In questa fase di incertezza è necessario usare la massima prudenza e tenere nel debito conto che i fornitori cercheranno di limitare le dilazioni, mentre i clienti cercheranno di ritardare il più possibile i pagamenti.
Il piano di tesoreria così realizzato ci consente di capire l’eventuale fabbisogno finanziario aggiuntivo, necessario a sostenere il ciclo operativo aziendale. Nell’immagine di esempio possiamo notare che il saldo finale è negativo, ciò vuol dire che abbiamo bisogno di fonti finanziarie esterne per 1.140 euro; Nel caso di specie non sarà un problema, in quanto il limite degli affidamenti a 1.500 euro (Riga 5) è sufficiente a coprire la momentanea insufficienza di liquidità. Se, al contrario, il saldo finale fosse superiore all’affidamento concordato o l’insufficienza invece che momentanea fosse continuativa, occorrerebbe valutare l’apporto di nuova liquidità.
Tuttavia non dobbiamo correre subito a fare la fila davanti la banca. L’insufficienza di liquidità va analizzata nelle cause: dipende, ad esempio, dalla contrazione dei ricavi? Possiamo rimediare aumentando i margini; sviluppare nuovi canali di vendita, ad esempio la consegna a domicilio; sviluppare nuovi settori, ad esempio commercializzare prodotti richiesti a seguito della epidemia Covid-19, tipo mascherine, prodotti per l’igiene, schermi parafiato, ecc.
Del pari, l’insufficienza di cassa potrebbe essere causata dal lato delle uscite. L’eventuale decremento del fatturato potrebbe non giustificare più alcuni costi di esercizio: possiamo ridurre lo stock di giacenze e far ruotare il magazzino più velocemente; possiamo pensare ad eventuali politiche di riduzioni di prezzo finalizzate a monetizzare le rimanenze; dobbiamo valutare se il personale è eccessivo rispetto ai nuovi livelli di fatturato e così via.
Successivo step, prima di considerare il credito bancario, è la possibile decisione di cedere asset non più strategici: cedere un macchinario sottoutilizzato ed esternalizzare la lavorazione ad esso collegata; vendere un immobile civile o anche strumentale, ma non utilizzato nel ciclo produttivo; cedere eventuali partecipazioni.
L’utilizzo di un foglio elettronico ci consente di verificare, in tempo reale, come potrebbero impattare sulla tesoreria aziendale, queste possibili contromisure. Se, nonostante tutte le azioni correttive ipotizzate, il fabbisogno di liquidità aggiuntiva continua ad essere presente, rimane da valutare l’ipotesi dell’indebitamento finanziario.
Le garanzie statali, previste dal DL liquidità e successivi decreti del governo, finalizzate a contrastare gli effetti negativi dell’epidemia sul sistema economico nazionale, potrebbero indurre (come in realtà hanno già fatto) alla corsa ai finanziamenti bancari senza valutare le conseguenze. Tuttavia, prima di presentarsi in banca e chiedere un prestito un tanto al chilo, è necessario fare un’attenta valutazione su quale potrebbe essere il livello di indebitamento sostenibile. In questa fase non è indispensabile fare una dettagliata analisi finanziaria, basta fare uso del piano di tesoreria e calcolare il DSCR futuro.
L’indicatore del Debt Service Coverage Ratio è il rapporto tra il Free Cash Flow from Operations e il rimborso del debito finanziario, comprensivo di interessi:
DSCR = FCFO/(Quota capitale + Interessi passivi)
Se il valore del DSCR è superiore a 1,2/1,3, il debito finanziario è considerato sostenibile.
Nel caso di DSCR inferiore a 1,2, invece, le banche valutano molto negativamente la concessione di credito quindi, se ricadiamo in questa situazione, dobbiamo ipotizzare delle alternative, per portare il valore ad un livello superiore a 1,2. Possiamo valutare un livello di indebitamento inferiore o un periodo di rimborso più lungo; possiamo rinunciare, ad esempio, a parte del periodo di preammortamento per avere un periodo maggiore di rimborso delle quote capitale ed avere delle rate di minore importo.
In definitiva, specialmente in periodi di forte tensione economica, l’imprenditore non può andare allo sbaraglio ma, con l’aiuto del consulente esperto in finanza d’impresa, deve essere in grado di prendere le decisioni con il supporto di tutte le informazioni necessarie a valutare le conseguenze che le suddette decisioni possono causare e, in base alla valutazione dei diversi scenari possibili, scegliere quello più idoneo, ovvero quello con più probabilità di essere realizzato, per garantire la continuità aziendale.